“L’opera di questo edificio è l’espressione della vostra fede e di quella delle vostre madri e dei vostri padri, che con coraggio hanno costruito questa casa del Signore. Entriamo per la porta santa come comunità disposta a camminare insieme in modo sinodale, in comunione con la Chiesa universale”. Lo ha detto ieri pomeriggio a Cosenza mons. Paul Emil Tscherrig, nunzio apostolico per l’Italia, nella celebrazione eucaristica in occasione dell’ottavo centenario della cattedrale bruzia. Definendo quello di ieri “un momento storico e significativo della vita ecclesiale di questa bella e antica Chiesa calabrese”, mons. Tscherrig ha evidenziato che “questa cattedrale è testimonianza della fede e della devozione del popolo amato da Dio che da secoli si affida alla sua protezione e al suo sostegno sotto lo sguardo premuroso della Vergine Maria”.
Commentando le letture della quarta domenica del tempo ordinario, mons. Tscherrig ha sottolineato che “in questo momento storico Gesù ci incontra nel nostro oggi, qui in questa cattedrale, nell’oggi della nostra Nazareth, e ci chiede di impegnare il tempo che ci è stato dato e di viverlo come il nostro kairos, un momento opportuno come cristiani e come Chiesa”. Il nunzio ha richiamato – secondo l’insegnamento di Papa Francesco – “alla conversione pastorale e missionaria”, sia a livello personale che nella comunità. “Siamo tutti legati da un vincolo di fraternità, per cui nessuno si salva da solo e ognuno è responsabile degli altri”. “Se vogliamo cambiare stile di vita e mentalità – ha proseguito il presule – non possiamo accettare di essere strumenti di diffamazione o di essere parte di una malavita che distrugge o uccide i fratelli. Siamo chiamati a creare spazi di libertà e di onestà”. Mons. Tscherrig ha augurato alla Chiesa cosentina che,” illuminata dallo Spirito, porti frutti nell’impegno sinodale. Non dobbiamo aver paura delle sorprese dello Spirito Santo”.