Dalla Commissione europea arriva una guida per identificare e proteggere nuove aree naturali nell’Ue e gestire le zone protette esistenti. Lo annuncia la Commissione in una nota. La strategia europea per la biodiversità 2030 intende raggiungere la protezione di almeno il 30% della terra e del mare dell’Ue entro il 2030. Questi obiettivi sono coerenti con i target globali stabiliti dalla conferenza Cop15 dell’Onu sulla diversità biologica. Gli obiettivi del 2030 si applicano a tutta l’Ue e ogni Stato membro designerà le aree da proteggere in base a criteri ecologici oggettivi e alla quantità e qualità della propria biodiversità. “Per mettere la nostra economia su un percorso veramente sostenibile, dobbiamo dare alla natura lo spazio per riprendersi. L’ampliamento delle aree protette nell’Unione europea, sia terrestri che marittime, è essenziale per fornire questo spazio”, ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Frans Timmermans. L’attuale rete di aree legalmente protette “non è abbastanza grande per salvaguardare la biodiversità”, scrive la Commissione. Le designazioni aggiuntive dovrebbero contribuire a completare la rete Natura 2000 o essere parte dei regimi di protezione nazionali”. La strategia porterà benefici ambientali ed economici: i soli servizi di Natura 2000 esistente (alimentazione, filtraggio dell’acqua e dell’aria, resilienza ai disastri, ecc.) sono stimati a 300 miliardi di euro all’anno e la rete sostiene circa 500mila posti di lavoro.