Vespri per l’unità dei cristiani: card. Koch, “il movimento ecumenico è come un monastero invisibile”

“La ringraziamo di cuore, Santo Padre, per aver voluto presiedere la celebrazione dei Vespri anche quest’anno, nelle difficili condizioni causate dalla pandemia del Corona-virus”. Lo ha detto il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, al termine dei Vespri presieduti dal Papa nella basilica di San Paolo fuori le Mura. “La pandemia ci colpisce tutti e ci unisce in una comunione di preghiera ancora più profonda, risvegliando in noi la nostalgia di una luce capace di rischiarare le tenebre”, ha proseguito il cardinale, citando il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, che ha preparato il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani di quest’anno e che “sta attraversando anche oggi un tempo di grande oscurità”. “Noi cristiani possiamo progredire sulla via dell’unità se non seguiamo le nostre stelle personali, ma se ci rivolgiamo insieme verso la luce che ci è data in Gesù Cristo”, ha commentato Koch: “noi cristiani ci avviciniamo alla verità della fede quando ci inginocchiamo davanti a Gesù Cristo e lo adoriamo. Solo una teologia capace di inginocchiarsi davanti al mistero ci avvicinerà all’unità”. “Il movimento ecumenico, come ha detto in maniera molto bella Paul Couturier, il grande protagonista dell’ecumenismo spirituale, è come un monastero invisibile dove i cristiani di diverse Chiese in tanti paesi e continenti pregano insieme per l’unità della Chiesa”, il paragone scelto dal cardinale: “Anche noi questa sera partecipiamo a questo monastero invisibile”, ha assicurato Koch, ringraziando in particolare Papa Francesco per aver proclamato Sant´Ireneo di Lione Dottore della Chiesa con il titolo di “Doctor unitatis”: “un segno promettente anche per l’ecumenismo”, ha osservato.

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