Sono le isole più periferiche dell’arcipelago di Tonga, tra le 36 abitate da 100.000 abitanti su un totale di 169 isole nel Pacifico, le più colpite dalla devastazione causata dall’eruzione del vulcano Hunga-Tonga Hunga-Ha’apai il 15 gennaio, una delle più violente degli ultimi decenni nella regione, che ha innescato allerte tsunami in diversi Paesi. Ne dà notizia oggi Caritas italiana, ricevendo informazioni da Caritas Australia. Nell’isola di Tongatapu la rete Caritas ha già contato 100 case danneggiate e 50 distrutte. Completamente distrutte anche tutte le abitazioni nell’isola di Mango e solo due case hanno resistito nell’isola di Fonoifua. Danni ingenti si sono riscontrati anche nell’isola di Nomuka. Manca l’acqua potabile, contaminata dalla cenere, e rifugi per gli sfollati che abitavano sulle coste, travolte dalle onde dello tsunami. Strade e ponti sono danneggiati. Ancora bloccate le comunicazioni internazionali. Caritas sta cercando di rispondere ai bisogni della popolazione colpita e sul territorio può contare su un team di volontari. Il ministro degli Affari esteri e del commercio ha detto che “sono stati distribuiti gli aiuti che grazie a Caritas Tonga e a Caritas Nuova Zelanda erano già stati stoccati in alcune zone. Questi aiuti comprendono attrezzature per la depurazione dell’acqua, taniche, kit per l’igiene, secchi e rubinetti”. Caritas italiana manifesta vicinanza alla Caritas locale e, in collegamento con la rete internazionale, è pronta a sostenerne gli interventi (qui tutte le info per le donazioni).