“Consentiteci di fare un ricordo, a noi, gli amici e i colleghi di David. In questi giorni abbiamo sentito l’elogio della mitezza, della gentilezza, dei buoni modi, del rispetto degli altri: pare che tu abbia avuto tutte le virtù. Solo un dubbio avevamo, quello che tu avessi sbagliato epoca, soprattutto quando hai deciso di gettarti nella politica. E invece hai stupito tutti”. Così si è espressa al termine della messa la giornalista Elisa Anzaldo, amica di David Sassoli e collega al Tg1 Rai. “Hai sfondato muri di gomma con la tenacia della gentilezza, con la fermezza dell’educazione, con lo sfinimento del dialogo e con la dirompenza della tua mitezza. Eri mite ma non remissivo, era il tuo atteggiamento verso gli altri”.
“Il mite europeista” ha titolato “su di te un giornale in questi giorni. Impossibile non ricordare i momenti passati insieme. Le tue discussioni politiche – ha aggiunto Anzaldo – erano sempre una lezione che alla fine ci ricordava che bisognasse fare qualcosa”. “Arrivavi con De Strobel, in studio, di corsa, pochi minuti prima delle 20.00, ti infilavi la giacca e andavi in onda, quasi bussando alla porta delle case”. “Buttare giù un muro è social” diceva Sassoli, “perché dietro c’è un mondo”. “È social dare la mano a un immigrato quando arriva, perché è più potente di un like”. “Noi del tg siamo stati orgogliosi vedendoti scalare le vette europee, orgogliosi di vedere il nostro amico David che continuava a dare risposte e testimonianza della bella persona che era. Hai dimostrato che l’Europa c’era e c’è! La terra avrà ancora il profumo dei tuoi amatissimi fiori. A noi lasci una copiosa caparra di ottimismo”
“Tu ci hai insegnato che le parole contano”, ha poi affermato un altro collega di Sassoli, passato al suo staff politico. “È semplice parlare di te, uomo buono. Non c’erano gerarchie per te. La tua grandezza è stata applicare i valori della politica alla tua vita e non hai mai avuto dubbi. Unire, non dividere, rispetto della persona sempre al primo posto. Abbiamo parlato, riso tanto e anche discusso tanto. Ci hai insegnato tanto senza darci mai lezioni. È bastato il tuo esempio”. Ancora: “distribuire i pasti ai senzatetto, accogliere le donne in difficoltà, segni che testimoniavano il tuo cuore e le tue idee. David caro, era impossibile non volerti bene. Ci manchi perché hai costruito un gruppo di amici. Abbiamo condiviso vittorie e sconfitte e avevi sempre le parole giuste per ogni occasione”. “Ricordatevi che torneremo zucche”, “ci dicevi e oggi per noi questo è un messaggio di vita. Come l’ultimo che ci hai inviato a Natale. Grazie per quello che ci hai dato, hai segnato per sempre le nostre vite”.