“Gli insegnanti per il sostegno che nell’anno scolastico 2020/2021 hanno operato nelle scuole italiane sono più di 191mila – poco più di 184mila nella scuola statale (fonte Miur) e circa 7mila nella scuola non statale (fonte Istat) – in crescita di oltre 8mila rispetto all’anno scolastico precedente (+4,4% registrato quasi esclusivamente nella scuola statale)”. Lo segnala oggi l’Istat, nel report “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità”, in riferimento all’anno scolastico 2020-2021.
A livello nazionale “il rapporto alunno-insegnante, pari a 1,4 alunni ogni insegnante per il sostegno, è più favorevole a quello previsto dalla legge 244/2007 che raccomanda un valore pari a 2”.
Di questi docenti, “circa 65mila (il 34%) sono stati selezionati dalle liste curricolari, si tratta cioè di insegnanti che non hanno una formazione specifica, impegnati nelle classi frequentate da alunni con disabilità per far fronte alla carenza di figure specializzate. Questo fenomeno è più frequente nelle regioni del Nord, dove la quota di insegnanti curricolari che svolge attività di sostegno sale al 44% mentre si riduce nel Mezzogiorno, attestandosi al 20%”.
Alla carenza di offerta di insegnanti qualificati si affianca spesso “un ritardo nell’assegnazione dell’insegnante per il sostegno. A un mese dall’inizio della scuola, infatti, circa il 20% degli insegnanti per il sostegno non risultava essere stato ancora assegnato. Tale quota sale al 27% nelle regioni del Nord-ovest e tocca le punte massime in Lombardia (29%) e Liguria (34%)”.
Con l’attivazione della didattica digitale integrata diventa cruciale la competenza dei docenti (curriculari e per il sostegno) in materia di modelli inclusivi. “La formazione sulle metodologie inclusive non è però ancora molto diffusa, solo il 24% dei docenti curricolari ha partecipato a corsi di formazione su queste tematiche, quota che sale al 28% tra gli insegnanti per il sostegno. Meno frequente la formazione tra i docenti della scuola secondaria di secondo grado (21% dei docenti curricolari e 25% dei docenti per il sostegno)”.
Nelle scuole italiane gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, che affiancano gli insegnanti per il sostegno, “sono più di 60mila, di questi il 4% conosce la lingua italiana dei segni (Lis). Sono operatori specializzati, finanziati dagli enti locali, la cui presenza può migliorare la qualità dell’azione formativa facilitando la comunicazione dello studente con disabilità e stimolando lo sviluppo delle sue abilità nelle diverse dimensioni d’autonomia”.
La disponibilità di assistenti all’autonomia varia molto sul territorio “con un rapporto alunno/assistente pari a 4,6 a livello nazionale. Nel Mezzogiorno, dove gli assistenti sono meno, il rapporto cresce a 5,4, con punte massime in Molise e in Campania dove supera, rispettivamente, la soglia di 9 e 15 alunni con disabilità per ogni assistente. La presenza di assistenti aumenta invece nelle regioni del Centro e del Nord (con un rapporto rispettivamente di 4,1 e 4,3 alunni per assistente) mentre Lombardia e Marche registrano il rapporto più basso (rispettivamente 3,2 e 2,9)”.