In occasione dell’anniversario del terremoto in Croazia (29 dicembre 2020) il rettore dell’Università Cattolica Croata (Hks), don Željko Tanjic, ha fatto visita, nei giorni scorsi, alle zone terremotate per incontrarne gli abitanti e per pregare per tutte le vittime del sisma. Il rettore era accompagnato da mons. Vlado Kosic, vescovo di Sisak, la diocesi nella quale insiste la gran parte del cratere sismico. “Parlando con le famiglie – ha detto il rettore le cui parole sono riportate dalla diocesi croata – ho percepito la preoccupazione per tutte le difficoltà e i problemi legati alla ricostruzione, ma ho anche avvertito la grande pace e gioia che tali incontri provocano in coloro che vengono a visitare queste terre e nei loro abitanti”. “Alcuni studenti dell’Università cattolica – ha aggiunto il rettore – provengono dalle zone terremotate e grazie ai fondi raccolti da diversi donatori le loro famiglie hanno potuto avviare i lavori di ricostruzione delle loro abitazioni. Non dobbiamo dimenticare le tantissime persone che stanno vivendo una grande tragedia. Vogliamo pregare per loro, per la loro salute e stabilità”. La visita dei giorni scorsi della delegazione dell’Università cattolica fa seguito ad una serie di iniziative che l’Hks ha portato avanti nel 2021 per le zone terremotate. Molti studenti, docenti e non docenti dell’università hanno prestato la loro opera come volontari presso la diocesi di Caritas a Sisak fornendo assistenza ai terremotati. L’Hks ha anche cancellato parte delle tasse scolastiche dell’anno accademico 2020/2021 agli studenti delle aree colpite dal terremoto “come espressione di solidarietà per la difficile situazione materiale in cui si sono trovate le loro famiglie”. “Questa visita – ha concluso il rettore Tanjic – non pone fine alla nostra preoccupazione per i nostri studenti e per le loro famiglie di Sisak, Petrinja e delle aree circostanti. Continueremo ad aiutare i bisognosi nelle zone colpite dal terremoto e a pregare per loro. La nostra comunità accademica prega ogni giovedì per i donatori dell’Università, per tutti coloro che materialmente e spiritualmente sostengono la crescita e lo sviluppo della nostra comunità e quindi anche delle famiglie di queste aree i cui figli sono nostri studenti”.