“Arrivano i soldi dell’assegno unico, ma il timore è che se ne andranno via a causa del rincaro delle bollette, quindi c’è il rischio che le famiglie come sempre pareggeranno tra quanto riceveranno e quanto dovranno pagare. Questo è un problema, perché la sostenibilità è la parola d’ordine, ma deve essere inserita in un contesto familiare. In Italia, invece, più che considerare la famiglia, si pensa ai singoli”. La denuncia viene da Gigi De Palo, presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari, in un’intervista al Sir in cui si analizzano l’assegno unico, la manovra e la nuova Irpef.
Nella tassazione, anche per quanto riguarda la nuova Irpef, “non si tiene conto dei carichi familiari: se in una casa vivi da solo, in due, in tre, in sette è la stessa cosa, perché noi tassiamo i redditi senza tener conto della composizione delle famiglie”. Nello specifico, “la nuova Irpef porterà vantaggi nella misura in cui nelle famiglie ci sono dei lavoratori, ma non in quanto famiglie. Considerare il Paese una somma di individui, senza considerare le famiglie, in realtà non aiuta l’Italia. Dunque, non è una manovra che fa ripartire le nascite o che risolve i problemi delle famiglie italiane. Si poteva osare maggiormente: fermo restando l’apprezzamento per la serietà e il fatto che ci sia un’idea all’orizzonte, è una manovra che mostra come la somma degli interessi particolari non fa il bene comune, che invece è un’idea di Paese”, osserva De Palo, per il quale “il rischio è che a forza di dare un pezzetto a tutti senza risolvere i problemi definitivamente si possono scontentare tutti e ritrovarsi in futuro altri problemi”.