“Profondo e solido è il legame che unisce il Sir ai settimanali diocesani. Un rapporto fondato sulla reciproca stima che da una parte consolida la nostra collaborazione, dall’altra ci permette di guardare con speranza e rinnovato impegno al futuro che ci attende. La galassia nascosta dei settimanali diocesani è uno strumento unico per avere il polso degli umori profondi che si muovono nella Chiesa e nella società”. Lo scrive il direttore del Sir, Amerigo Vecchiarelli, nel numero speciale de “La Vita del popolo”, il settimanale diocesano di Treviso, che celebra il 3 gennaio il suo 130° anniversario. La “mission” dei settimanali diocesani, dunque, “era e resta importante per il Sir. Le vostre pagine ci permettono infatti di incontrare la gente e di raccontare loro gli avvenimenti dall’Italia e dal mondo, alla luce del Vangelo e del magistero della Chiesa. Ogni testata, e la vostra non fa eccezione, costituisce un insostituibile aggancio con la realtà. Attraverso i fatti, le storie, le vicende, tristi e gioiose di tanti uomini e donne raccontate da anni la ‘vita del popolo’, dalle periferie al centro”.
Prosegue Vecchiarelli: “L’augurio quindi è che il vostro sia sempre un giornale a ‘difesa del popolo’, per tutelarlo dalla menzogna e dalla cattiva informazione”. Un giornale che “lavora per ‘l’educazione del popolo’, che attraverso un’informazione intelligente sia in grado di incuriosire, di stimolare la riflessione, di accendere luci su ciò che la grande informazione scarta e spinga i lettori a tirare fuori il meglio di sé a vantaggio di tutta la comunità. Un giornale per ‘l’evangelizzazione del popolo’”, anche in riferimento a quanto Papa Francesco nel 2017 ha detto alla Fisc: “Lavorare in un settimanale diocesano significa ‘sentire’ in modo particolare con la Chiesa locale, vivere la prossimità alla gente della città e dei paesi, e soprattutto leggere gli avvenimenti alla luce del Vangelo e del magistero della Chiesa”.