La pandemia di Covid-19 ha spinto molti bambini in condizioni di grave povertà lasciandone altrettanti senza genitori o familiari che se ne prendano cura. In tutto il mondo, lo sfruttamento e la violenza contro i bambini sono aumentati, e l’accesso alle strutture educative è stato ridotto o sospeso. I governi, le organizzazioni della società civile e la Chiesa devono unirsi per alleviare la crescente sofferenza dei bambini più vulnerabili; di qui l’urgenza di cinque azioni per la politica e la società civile, e altre quattro per la Chiesa. Ad indicarle, dopo un’approfondita analisi della situazione, è la Commissione Vaticana Covid-19, nel documento “Bambini e Covid-19: le vittime più vulnerabili della pandemia”, presentato oggi a Roma, nella sede della Pontificia Accademia per la vita.
Ai responsabili politici e alla società civile i due organismi vaticani chiedono anzitutto di “promuovere l’equa distribuzione del vaccino Covid-19”, di “rafforzare i sistemi che promuovono la cura dei bambini all’interno della famiglia: il Covid-19 si muove rapidamente e lascia poco tempo alle famiglie per prepararsi”; per questo Catholic Relief Services e i suoi partner hanno lanciato “Changing the Way We Care” con risorse utili su come i governi e i loro partner possano assicurare che i bambini rimangano con le loro famiglie. La Commissione Vaticana chiede inoltre ai governi di aumentare la spesa di bilancio per rafforzare i sistemi di protezione dei bambini da violenza, sfruttamento e abbandono. E ancora: “Associare i trasferimenti di denaro per i poveri con programmi” di “sostegno psicosociale” e “genitorialità positiva”. Infine “al rientro a scuola, proteggere i minori che hanno subito traumi, compresi abusi fisici e sessuali, durante il lockdown” ed impegnarsi per garantire a tutti l’accesso scolastico.