“L’Istituto non è arcigno, ci sono stati eccessi nel passato di cui come presidente mi scuso”. Lo ha detto Pasquale Tridico, presidente dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale (Inps), durante la Conferenza nazionale sulla disabilità in corso oggi a Roma, a proposito delle procedure di accertamento delle condizioni di disabilità: “Dobbiamo praticare la strada della semplificazione”. Per questo “abbiamo fatto un accordo con gli ospedali per permettere ai malati oncologici di trasmettere gli attestati di malattia attraverso i medici”. Riguardo alla valutazione multidimensionale, oggetto del ddl delega approvato dalla Camera, Tridico aggiunge: “Presume un allargamento della spesa e non un restringimento, perché valuteremo la disabilità non solo dal punto di vista fisico. Il legislatore deve sapere sin dall’inizio che questa legge delega avrà successo se le risorse saranno incrementate. Ma oltre a questo c’è la solidarietà. Avanzo un’ipotesi per incrementare il bilancio. Visto che la disabilità è una questione nazionale, l’idea è di versare una piccola aliquota dello 0,35% da parte di tutti i lavoratori italiani per incrementare un fondo per la disabilità che finanzi la valutazione multidimensionale”. Riguardo alla possibilità di rendere unico l’ente di accertamento, Tridico spiega: “Nel primo incontro con la ministra parlammo della disomogeneità con cui la malattia e la disabilità viene accertata. A mio parere va accentrato in un unico ente da Nord a Sud. La competenza è oggi regionale tuttavia si può fare una modifica in Conferenza Stato-Regioni”. Il presidente inoltre ricorda alcune delle cifre che riguardano la disabilità, sostenute nel bilancio dell’Istituto: “Abbiamo oltre 3,5 milioni di disabili e un milione di anziani con forme diverse di disabilità, eroghiamo 400mila assegni sociali e 4,2 milioni di assegni di invalidità in generale. Spendiamo circa 25 miliardi per la disabilità”.