“Uomo sapiente e arguto che si è dato tutto a Dio”: con queste parole l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ha ricordato il vescovo Giuseppe Chiaretti, in una messa di suffragio, ieri nella basilica spoletina di S. Gregorio Maggiore, a sette giorni dalla morte. Mons. Chiaretti, già vescovo di S. Benedetto del Tronto-Montalto-Ripatransone prima e di Perugia-Città delle Pieve dopo, è stato “figlio” e presbitero della Chiesa di Spoleto-Norcia. Mons. Chiaretti era, infatti, nato a Leonessa (Ri), al tempo parte della diocesi di Spoleto, il 19 aprile 1933. “Don Giuseppe – ha detto mons. Boccardo nella sua omelia – è stato capace di trasmettere tante nozioni (la sua preparazione culturale era vasta e profonda) ma soprattutto ha aiutato tanti giovani a crescere interiormente. Il compianto vescovo è da tutti ricordato come uomo sapiente e arguto, appassionato della storia locale, conoscitore profondo della nostra Chiesa diocesana”. L’arcivescovo di Spoleto-Norcia ha poi concluso con la lettura di un passaggio del testamento spirituale di mons. Chiaretti: “Intendo rinnovare anche alla fine l’offerta che fu della mia giovinezza: ‘Signore, ti do tutto. Ma tu dammi un sacerdozio splendido!’. Dare tutto a Dio: questo è quanto ci ha testimoniato don Giuseppe, che al termine della sua vita ha riconosciuto la mano di Dio che ha guidato i suoi giorni terreni, e noi siamo chiamati ad imitarlo”.