“Non è più accettabile che con emendamenti dell’ultima ora si colpisca un mondo così importante per la tenuta sociale del nostro Paese senza che ci sia stata alcuna interlocuzione sui provvedimenti”. Così Chiara Tommasini, presidente di CSVnet, l’associazione nazionale dei Centri di servizio per il volontariato, a commento della decisione che propone un passaggio da un regime di esclusione Iva ad uno di esenzione per i servizi prestati e i beni ceduti dagli enti nei confronti dei propri soci. “Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – aggiunge a Tommasini – ha ricordato nel suo messaggio per la Giornata internazionale del volontariato del 5 dicembre come le istituzioni, locali e nazionali, abbiano nei volontari e nelle loro associazioni degli ‘importanti alleati nell’affrontare i cambiamenti che si rendono necessari per costruire una società migliore’. Nello stesso momento il Senato approva un emendamento, in sede di conversione del Dl fiscale, che impone alle associazioni, dal 1° gennaio 2022, di essere assoggettate al regime Iva, pur non svolgendo alcuna attività commerciale”.
La speranza è che “le forze politiche sapranno trovare una soluzione che eviti di costringere il terzo settore ad ulteriori costosi obblighi adempimentali – aggiunge la presidente di CSVnet –. Ma soprattutto ci auguriamo che le stesse forze politiche e le istituzioni a tutti i livelli comprendano il senso dell’azione del Terzo settore e, in linea anche con le parole del Capo dello Stato, sappiano coinvolgerlo, tramite le sue rappresentanze nazionali, in opportune interlocuzioni prima di procedere a decisioni che impattano in modo così forte sulla sua operatività”.