America Centrale: i vescovi dopo l’assemblea del Sedac, “vivere il rinnovamento di una Chiesa sinodale, ascoltare e difendere i nostri popoli”

I vescovi della Segreteria episcopale dell’America Centrale (Sedac) hanno tenuto, virtualmente, dal 30 novembre al 3 dicembre scrosi la loro Assemblea annuale. Hanno dedicato un messaggio in cui si sono impegnati a “vivere il rinnovamento di una Chiesa sinodale”, a pochi giorni di distanza dalla celebrazione dell’Assemblea ecclesiale dell’America Latina e Caraibi. Le principali preoccupazioni e sfide della Chiesa in questa regione sono state suddivise, nel messaggio finale, in sei parti, in particolare concentrate sulla centralità della sinodalità, così come è stata proposta nella recente Assemblea continentale. In particolare, si evidenzia la necessità di un ascolto di tutti i battezzati, “senza distinzione ed esclusione”. I vescovi centroamericani hanno indicato che “tra queste sfide, dobbiamo assumere come priorità le seguenti: riconoscere e promuovere la leadership laica, specialmente giovanile e femminile”.
“Nel contempo – si legge nel messaggio – ribadiamo il nostro impegno ad ascoltare, accompagnare, guidare e difendere i nostri popoli nelle loro lotte, aspirazioni e speranze, soprattutto in questi momenti in cui la pandemia di Covid-19 ha acuito le distanze tra i pochi che hanno molto e un la stragrande maggioranza che non ha quasi nulla”.
I vescovi hanno anche proposto di “essere solidali con le vittime dell’ingiustizia sociale ed ecclesiale; assumere la difesa della dignità della vita e della persona umana; sradicare il clericalismo; ascoltare il grido dei poveri, degli esclusi e degli scartati, così come quello dei popoli originari e degli afrodiscendenti; promuovere l’inculturazione e l’interculturalità, insieme al pensiero sociale della Chiesa”.

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