Città del Messico si appresta a vivere anche quest’anno le celebrazioni per la Vergine di Guadalupe, patrona del Paese e di tutta l’America Latina, con le limitazioni che sono imposte dall’attuale situazione di pandemia. Negli ultimi giorni, infatti, in nuovo aumento di contagi nella capitale messicana ha indotto le autorità civili e religiose a concordare dei criteri restrittivi, anche se non come lo scorso anno, in vista della festa del 12 dicembre, in occasione della quale si ricorderanno i 490 anni dell’apparizione della Vergine a san Juan Diego.
Nei giorni scorsi, in particolare, è stato comunicato che sabato 11 e domenica 12 ottobre la basilica di Guadalupe resterà aperta unicamente per consentire il passaggio continuo dei fedeli di fronte all’immagine della Vergine. Non sarà possibile sostare all’interno della basilica per più di 15 minuti.
La scorsa settimana, una conferenza stampa congiunta con il capo del governo di Città del Messico, Claudia Sheinbaum, il rettore della basilica di Guadalupe, mons. Salvador Martínez, ha confermato che, a causa della pandemia, non ci saranno invece messe o altre celebrazioni con la presenza dei fedeli, e non sarà consentito ai fedeli stessi di rimanere nell’atrio o all’interno della chiesa, una volta compiuto il pellegrinaggio di fronte alla Vergine. Inoltre, pur assicurando la possibilità di una visita diretta, il rettore della basilica ha rivolto l’appello a limitare l’afflusso e a trovare modalità alternativa, rispetto al pellegrinaggio diretto, per esprimere la devozione verso la Vergine. La basilica ha predisposto anche una serie di iniziative per celebrare la “Morenita” a distanza. Uno di questi è che i fedeli inviino o scattino una foto quando si trovano nell’atrio della basilica, in modo che durante le celebrazioni le fotografie occupino i banchi della chiesa. Possono anche scrivere le loro richieste, che saranno poste ai piedi della Vergine.