“Qualsiasi cosa tu pensi o faccia, fossero anche le peggiori, Dio continua ad amarti. Dio non si stanca di amare. Dio ama sempre, non può lasciare di amare. Ama sempre e comunque. Guarda la tua vita e la vede molto buona. Non si pente mai di noi”. Ad assicurarlo è stato il Papa, durante l’incontro con i giovani presso la Scuola San Dionigi delle Suore Orsoline di Atene. “Se ci mettiamo davanti allo specchio magari non ci vediamo come vorremmo, perché rischiamo di concentrarci su quello che non ci piace”, ha spiegato Francesco: “Ma se ci mettiamo davanti a Dio la prospettiva cambia. Non possiamo che stupirci di essere per lui, nonostante tutte le nostre debolezze e i nostri peccati, figli amati da sempre e per sempre”. “Allora, anziché cominciare la giornata davanti allo specchio, perché non apri la finestra della camera e ti soffermi su tutto il bello che vedi?”, la proposta del Papa. Nella culla della cultura classica, Francesco si è soffermato sul concetto dello stupore, da cui “è partita la filosofia: dalla meraviglia di fronte alle cose che sono, alla nostra esistenza, all’armonia del creato, al mistero della vita”. “Ma lo stupore non è solo l’inizio della filosofia, è anche l’inizio della nostra fede”, ha spiegato Francesco: “Sì, perché il nostro aver fede non consiste prima di tutto in un insieme di cose da credere e di precetti da adempiere. Il cuore della fede non è un’idea, non è una morale, il cuore della fede è una realtà, una realtà bellissima che non dipende da noi e che lascia a bocca aperta: siamo figli amati di Dio! Figli amati: abbiamo un Padre che veglia su di noi senza smettere mai di amarci”. “Lasciati invadere da questo stupore”, il consiglio ad ogni giovane: “Lasciati amare da chi crede sempre in te, da chi ti ama più di quanto tu riesca ad amarti. E quando rimanete delusi per quello che avete fatto, c’è un altro stupore da non lasciarsi sfuggire: lo stupore del perdono. Lì si ritrovano il volto del Padre e la pace del cuore. Lì Lui ci rimette a nuovo, riversa il suo amore in un abbraccio che ci rialza, che disintegra il male commesso e torna a far splendere la bellezza insopprimibile che è in noi, il nostro essere suoi figli prediletti”.