“Ci auguriamo che l’art. 5, nei commi da 15-bis a 15-quater, del Dl fiscale venga soppresso. Non possiamo immaginare di gravare ulteriormente sulle nostre associazioni e di mettere a rischio la loro sopravvivenza. Il terzo settore va sostenuto, non colpito”. È quanto dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum del Terzo settore, dopo aver appreso che in sede di conversione del Dl fiscale al Senato è stato approvato un emendamento che impone alle associazioni, dal 1° gennaio 2022, di essere assoggettate al regime Iva, pur non svolgendo alcuna attività commerciale.
“Il provvedimento – spiega una nota del Forum – prevede il passaggio da un regime di esclusione Iva, ad un regime di esenzione per i servizi prestati e i beni ceduti dagli enti nei confronti dei propri soci. Sembra una piccola variazione, neutra economicamente, ma che invece comporta i costi di tenuta della contabilità Iva, oneri e ulteriori adempimenti burocratici”. “Già oggi – rileva il Forum – il Terzo settore sta affrontando il delicato passaggio di entrata in vigore del Registro unico del Terzo settore, con tutte le problematiche conseguenti. L’introduzione di questo ulteriore adempimento è peraltro disallineato con la normativa oggi in vigore e produrrà disorientamento e sfiducia negli enti, soprattutto quelli più piccoli”. “Se l’annuncio della riforma del Terzo settore è stato salutato con soddisfazione per l’attesa semplificazione, provvedimenti come questo producono grande delusione”, ha commentato Pallucchi. “Esattamente un anno fa – ha proseguito – ci siamo battuti perché nella formulazione della Legge di bilancio era stato inserito questo stesso provvedimento, poi fortunatamente espunto. Oggi, dopo un anno, ci troviamo di nuovo al punto di partenza”.
Il testo passa ora alla Camera dei deputati e il Forum rivolge a Governo e Parlamento l’appello a cancellare quanto introdotto dall’emendamento approvato.