Salute mentale: Pompili (psichiatra), “sensibilizzare sul dolore”. Nicolò (psichiatra), “situazione peggiorata, soprattutto tra i giovani”

“Il dolore mentale a volte è imbattibile. Perdere delle persone care è qualcosa di devastante, eppure abbiamo dentro di noi la possibilità di risollevarci, di sviluppare la resilienza. Questo può aiutarci a comprendere il dolore dell’altro”. Ne è convinto Maurizio Pompili, direttore Uoc di Psichiatria all’ospedale Sant’Andrea di Roma, che al convegno “Chiesa e salute mentale. Alla ricerca del tempo futuro” in corso all’Università Lateranense per iniziativa del Tavolo sulla salute mentale della Cei, si è soffermato sull’aumento dei suicidi. Ricordando l’invito del Papa a pregare per la gente che si suicida, “qualcosa di straordinario”, Pompili ha sottolineato l’importanza di comprendere il dolore mentale e il senso di abbandono che pervade queste persone. “La sfida della medicina e della società attuale sarà proprio questa. Il Pnrr mette a disposizione molti soldi ma se non verranno fatti dei programmi di sensibilizzazione primaria su questa componente non si potrà fare molto”.
“Nei nostri pronto soccorso vediamo situazioni estreme: condizioni di disagio mentale sicuramente peggiorate nei nostri pazienti ma anche nel 10% della popolazione, soprattutto fra i più giovani che manifestano disturbi psichici mentre aumenta il long Covid”. Esordisce così Giuseppe Nicolò, direttore Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche Asl Roma 5. Molte persone non vedono luce nel cammino che stiamo percorrendo. Come aiutarle? “Io la vedo questa luce, che si ottiene attraverso comportamenti responsabili, migliorando noi stessi, la comunicazione che diamo, cercando di non imporre nulla ma da coinvolgere tutti nel processo gestionale – la risposta di Nicolò –. La luce c’è ma dobbiamo dobbiamo vaccinarci e dobbiamo aumentare gli investimenti per la scienza. Sono ottimista; usciremo da questa situazione”.

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