“Turbato” dagli attacchi contro la sua persona, ringrazia chi gli è stato vicino, prega per chi gli ha augurato il male, chiede scusa a chi può aver ferito, e confida: oggi “profondamente in pace”. Così, in una dichiarazione diffusa dall’arcidiocesi di Parigi, mons. Michel Aupetit descrive lo stato d’animo in cui si trova nel giorno in cui il Papa ha accettato la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Parigi e contemporaneamente nominato mons. Georges Pontier, Amministratore Apostolico sede vacante et ad nutum. “Sono stato, ovviamente, molto turbato dagli attacchi di cui sono stato oggetto”, scrive mons. Aupetit rivolgendosi ai fedeli dell’arcidiocesi. “Oggi rendo grazie a Dio per avere un cuore profondamente in pace. Ringrazio le tantissime persone che mi hanno dimostrato fiducia e affetto negli ultimi otto giorni. Prego per coloro che, forse, mi hanno augurato il male come Cristo ci ha insegnato a fare, Lui che ci aiuta ben oltre le nostre povere forze. Chiedo perdono a quanti avrei potuto ferire e vi assicuro tutta la mia profonda amicizia e le mie preghiere, che saranno sempre vostre”. “Gli eventi dolorosi della scorsa settimana, di cui ho già parlato”, scrive ancora mons. Aupetit, “mi avevano portato a mettere la mia missione nelle mani di Papa Francesco per preservare la diocesi dalla divisione che provocano sempre sospetti e perdita di fiducia”. “Ho ricevuto questo pesante incarico della diocesi di Parigi, cercando di assolverlo con impegno e dedizione. Ringrazio Dio, che mi ha sempre fatto dono di uno sguardo benevolo sui miei simili e di amore per le persone, che inizialmente mi ha portato a praticare la medicina. Prendersi cura è qualcosa che è profondamente radicato in me, e le difficoltà di relazione tra uomini non l’hanno mai scalfito. Sono felice di aver servito questa diocesi con magnifiche équipe, chierici, laici, persone consacrate, totalmente dedite al servizio di Cristo, della Chiesa e dei loro fratelli. Ci sono troppe persone che vorrei ringraziare ma è impossibile elencarle tutte”. L’ultimo pensiero, mons. Aupetit lo dedica a Parigi: “la diocesi di Parigi – dice – è abitata da un profondo dinamismo. È in cammino per un nuovo modo di vivere la fraternità a partire dal nostro comune battesimo, in una sinodalità senza preclusione tra i diversi stati di vita”. “Questo slancio non diminuirà e chiedo a tutti di lavorare affinché, nel soffio dello Spirito Santo, ciò che è stato avviato si compia”. E conclude: “Non posso che ripetere il messaggio della mia primissima omelia: ‘Non guardate l’Arcivescovo, guardate a Cristo!”.