“Tutto l’impianto della normativa andrebbe modificato, tuttavia, alla luce della nuova situazione sociale ed economica da pandemia, si ritiene urgente intervenire almeno sulle due disposizioni relative ai Fondi”. Lo sostiene la Consulta nazionale antiusura San Giovanni II, ricordando, in una nota, che sono state depositate in sede di legge di bilancio le proposte di modifica alla legge antiusura n. 108/1996 che istituisce il Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura (di cui all’art. 14 della legge) e il Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura (di cui all’art. 15).
Le proposte di una riforma erano state illustrate da Antonella Sciarrone Alibrandi, prorettore della Cattolica, a ottobre, a Napoli nell’ambito dell’Assemblea nazionale della Consulta nazionale antiusura, trovando l’approvazione del commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Giovanna Cagliostro, e di tutti i rappresentanti delle istituzioni presenti.
“Lo scopo della proposta modificativa è duplice – precisa la nota della Consulta -: ampliare la platea dei soggetti beneficiari di interventi del Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura, ricomprendendo anche le famiglie e le persone che non esercitano un’attività economica, per le quali si propone una procedura più snella di quella oggi prevista dall’art. 14; inoltre, alla luce dell’esperienza maturata nei venticinque anni di vigenza della legge n. 108, introdurre qualche correttivo alla disciplina del Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura”.
Potenziando ed estendendo l’utilizzo dei Fondi di cui agli artt. 14 e 15 della legge 108/96, precisa la Consulta nazionale antiusura, “si avvierebbe un percorso rivolto ad evitare che soggetti in grave difficoltà economica e alla ricerca di finanziamenti si rivolgano al credito illegale, gestito dalle mafie”. Le modifiche normative propongono, inoltre, “per arginare il fenomeno del rischio usura correlato alla difficoltà di accesso al credito legale da parte di soggetti ‘vulnerabili’ sotto il profilo finanziario”, “un potenziamento dei Fondi di cui alla legge n. 108/1996 e, in particolare, del Fondo di prevenzione ex art. 15”.
Si registra, dopo la forte contrazione avvenuta tra il 2016 e il 2018, prosegue la nota, “in questi mesi un aumento delle denunce per usura effettuate all’autorità giudiziaria: le denunce sono aumentate del 16,2% rispetto al 2019. Peraltro l’anno scorso, fra tutti i reati contro il patrimonio, le denunce per usura sono state le uniche a registrare una variazione positiva. L’autunno 2021 si presenta come il trimestre ‘nero’ in cui il rischio si aggrava ancor di più, in coincidenza con le scadenze fiscali (riprende anche l’attività di riscossione e notifica di nuove cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle entrate) che spesso spingono molte piccole aziende in difficoltà economica a contattare usurai od organizzazioni criminali per acquisire la liquidità necessaria per onorare gli impegni con il fisco”.