Acqua: Cartello Sociale Agrigento, “serve organizzazione che progetta, realizza e mantiene in efficienza il sistema idrico”. Chiesto un incontro al prefetto

“Solo se riusciamo a risolvere l’atavica grave arretratezza nell’adduzione, invasamento, trasporto, distribuzione e depurazione dell’acqua potremo dire di far parte di un consesso civile. Non ci sono più scuse, ci sono le risorse economiche; occorre caparbiamente mettere la volontà necessaria alla risoluzione definitiva della problematica acqua e mettendo in campo una organizzazione che progetta, realizza e mantiene in efficienza il sistema”. Lo afferma il Cartello sociale della provincia di Agrigento intervenendo “in maniera decisa sulla grave situazione venutosi a creare nella gestione del Servizio idrico integrato”.
In una nota si “fa il punto sulla situazione di grave disagio suggerendo le soluzioni che potrebbero portare ad una gestione pubblica, efficiente ed economica”. Dopo aver ripercorso le vicende degli ultimi mesi, il Cartello sociale avanza alcune proposte: “Riteniamo che la Regione Siciliana debba effettuare un finanziamento immediato, congruo, per evitare l’interruzione del pubblico servizio che si potrebbe generare dalla impossibilità di Aica di andare avanti e in una tale situazione di ulteriore disastro non potrebbe che intervenire la protezione civile e in ultimo l’esercito”. “Allo stesso tempo – prosegue il documento – i soci debbono provvedere con sollecitudine a deliberare il prestito finalizzato al finanziamento di Aica e farlo pervenire urgentemente. Siamo ancora in tempo per evitare situazioni di non ritorno”. Secondo il Cartello sociale, “la grave situazione idrica e la penuria di acqua con gli invasi asciutti e i turni di erogazione diventati oramai insopportabili, esigono l’intervento immediato per riparare le perdite in condotta che sono sotto gli occhi di tutti e la ripresa della installazione dei contatori idrometrici con il passaggio delle forniture da forfettarie a misura. Occorre accelerare nel rifacimento delle reti obsolete e fatiscenti, in modo che entro due-tre anni si riducano drasticamente le perdite in condotta per arrivare attraverso un crono programma a metter in pressione 24 ore su 24 le reti ricondizionate, evitando il fenomeno del passaggio dell’aria e migliorando in modo determinante la qualità dell’acqua distribuita, che sarà potabile al 100%”. Viene poi richiesto che “il rifacimento delle reti dovrà interessare anche quelle fognarie” perché “la provincia di Agrigento non deve versare a mare una goccia di liquame non depurato”. Oltre a suggerire 15 azioni concrete, il Cartello sociale al prefetto di “voler convocare con cortese urgenza un incontro” con i rappresentanti istituzionali coinvolti.

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