“Nel 2020, gli Stati membri dell’Ue hanno speso circa 311 miliardi di euro in ricerca e sviluppo (R&S). Si tratta di un calo di 1 miliardo di euro rispetto al 2019 (312 miliardi di euro)”. Lo si legge in un rapporto diffuso oggi da Eurostat. “L’intensità di R&S, ovvero la spesa in ricerca e sviluppo in percentuale del Pil, si è attestata al 2,3% nel 2020, rispetto al 2,2% nel 2019. Tuttavia, questo piccolo aumento è dovuto a una diminuzione del Pil a causa della pandemia di Covid-19”. Dieci anni prima (2010), l’intensità di R&S era del 2,0%. “La ricerca e l’innovazione sono tra i principali motori dell’innovazione e la spesa e l’intensità della R&S sono due degli indicatori chiave utilizzati per monitorare le risorse dedicate alla scienza e alla tecnologia in tutto il mondo”. Il settore delle imprese continua a essere il principale settore in cui è stata spesa la spesa in R&S, rappresentando il 66% del totale erogato nel 2020, seguito dal settore dell’istruzione superiore (22%), dal settore pubblico (12%). Nel 2020, la più alta intensità di R&S è stata registrata in Belgio e Svezia (3,5% del Pil), seguite da Austria (3,2%) e Germania (3,1%). All’estremo opposto della scala, sei Stati membri hanno registrato un’intensità di R&S inferiore all’1% del Pil: Romania (0,5%), Malta e Lettonia (entrambe 0,7%), Cipro, Bulgaria e Slovacchia (tutte 0,9%).