Assemblea Cei: comunicato finale, “una Chiesa più evangelica, meglio innestata nella vita della gente”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il cammino sinodale – è l’auspicio dei presuli – deve diventare occasione propizia per una conversione personale e comunitaria, conditio sine qua non per ridare linfa all’annuncio e vigore a un tessuto ecclesiale e sociale sfibrato e vecchio”. Lo riferisce il comunicato finale della 75ª Assemblea generale straordinaria della Cei conclusasi oggi a Roma. “Si tratta di impostare un nuovo tipo di ascolto, inventando qualcosa di originale, che prima normalmente non esisteva o esisteva sporadicamente, dando spazio alla creatività di ciascuno, attivando percorsi che puntino alla comunione: con il povero, con lo straniero, con chi è disorientato, con chi cova rabbia, con chi non crede o ha perso la fede, con chi ha fede solo nella scienza, con chi si sente lontano, con chi professa un’altra religione o appartiene ad un’altra tradizione cristiana”.
I vescovi hanno convenuto sull’esigenza di non trascurare l’ascolto dei presbitèri, degli organismi di partecipazione, dei gruppi degli operatori pastorali (catechisti, ministri, operatori della carità, animatori liturgici, associazioni e movimenti). “Il Cammino sinodale delle Chiese in Italia – è stato evidenziato – non parte da zero, ma è un percorso di completamento della ricezione dell’ecclesiologia del Concilio Vaticano II: la riflessione degli ultimi decenni e i documenti conciliari costituiscono un faro che continua ad illuminare i primi passi compiuti e quelli che si faranno”. In queste ultime settimane – hanno raccontato i vescovi – “si è sprigionata dalle Chiese locali un’eccezionale ricchezza di iniziative e spunti per il Cammino sinodale”. “Ne sono testimonianza i siti diocesani. L’avvio di questo percorso è stato per tutti un’esperienza di Chiesa in cammino”. “Già dall’Assemblea del maggio scorso, ma ancora di più dall’inizio dell’autunno, i vescovi – è stato sottolineato – sono partiti insieme, nella concordia, cioè nella condivisione del cuore, in una specie di sinfonia che, nella diversità di toni e strumenti, sta creando una bella armonia. Molti operatori pastorali stanno cogliendo l’importanza di questo evento sinodale”. Soffermandosi sulle perplessità il comunicato, riprendendo il dialogo, riferisce che “ci possono anche essere, ma sono utili e necessarie per muoversi nel modo migliore e tenere alta la guardia sulla qualità del Cammino sinodale”. “Nel momento di riflessione per l’inizio del percorso sinodale, lo scorso 9 ottobre, Papa Francesco – ricordando le parole di padre Congar – ha auspicato ‘non un’altra Chiesa, ma una Chiesa diversa’. E questa è la sfida: una Chiesa più evangelica, meglio innestata nella vita della gente”.

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