La Chiesa in uscita missionaria attraverso lo Spirito di Dio che trabocca sulla Chiesa in missione. Questo il tema, che riprendeva alcuni spunti del messaggio inviato da Papa Francesco, della riflessione del teologo argentino Carlos Galli, che ha orientato ieri il lavoro dei mille delegati che partecipano all’Assemblea ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi, in corso di svolgimento a Città del Messico e, al tempo stesso, in modalità virtuale per la maggioranza dei partecipanti
“Per essere missionari abbiamo bisogno di una conversione o riforma permanente”, ha insistito il teologo argentino, per il quale è necessario essere discepolo ed evangelizzato. Una Chiesa in stato di conversione è necessaria per essere una Chiesa che comunica il Vangelo. La conversione e la riforma sono un cambiamento verso una situazione migliore, continuando a essere in comunione con Gesù e la sua missione. Una riforma permanente che “ci aiuta a crescere nella fedeltà a Gesù e ci spinge a lasciare la nostra zona di comfort per andare incontro agli altri”, ha insistito padre Galli.
La conversione pastorale e l’uscita missionaria sono viste dal teologo argentino come un invito a tutto il popolo di Dio e a tutta la Chiesa a entrare in un processo per comunicare la vita piena di Gesù Cristo. L’ispirazione è in Aparecida, ha detto Galli, che vede il discepolato e la missione come le due facce della stessa medaglia. Una Chiesa pellegrina che cammina tra i popoli, sinodale, che è essenzialmente missionaria.
Tra le indicazioni date dal relatore per concretizzare tale compito missionario, spiccano la sfida della fraternità, in un continente ferito dalla disuguaglianza, da vivere con la logica del Buon Samaritano, stando dalla parte delle vittime, e la costruzione di una nuova pastorale urbana, prioritaria secondo il Documento per il discernimento, riconoscendo che Dio abita nella città e tra i cittadini.