Diocesi: Nola, domani la Gmg con riflessioni, musica, testimonianze e messa celebrata da mons. Marino

La diocesi di Nola è pronta a celebrare la XXXVI Giornata diocesana della gioventù che si terrà, da quest’anno, nella solennità di Cristo Re dell’Universo. I giovani si ritroveranno a Nola domani, dalle 16 alle 19.30. L’accoglienza è prevista presso il palazzo vescovile, dove ci saranno i saluti iniziali e l’introduzione all’incontro, promosso e organizzato dal Servizio per la pastorale giovanile e la comunità vocazionale diocesani. I partecipanti, poi, intorno alle 16,45, andranno nella la chiesa del Gesù, dove si approfondirà il tema “Cosa hai visto? Semi di bellezza”, attraverso incontri, musica e testimonianze. Alle 18,30, si terrà la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo di Nola, mons. Francesco Marino, durante la quale si svolgerà il rito di ammissione tra i candidati all’Ordine sacro del diaconato e del presbiterato dei seminaristi Carmine Esposito e Sebastiano Marino.
“Il senso dell’evento – racconta don Umberto Guerriero, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale giovanile – è racchiuso nel messaggio che Papa Francesco ci ha donato per questa Giornata, dal titolo ‘Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto!’. I giovani dell’équipe di pastorale giovanile e quelli della comunità vocazionale, guidata dal rettore don Gennaro Romano, hanno voluto creare per i loro coetanei una possibilità di ritrovo e confronto, per narrare lo spazio che il Signore ha avuto nelle nostre vite, nonostante tutte le fatiche e le prove dell’ultimo periodo: Dio semina anche negli ‘inverni’ della nostra vita; c’è una presenza che salva, che guarisce, di cui possiamo e dobbiamo riconoscere i semi: da qui il titolo nella Giornata di domenica e anche l’invito esteso a tutti i giovani del territorio perché, nello spirito di sinodalità che caratterizza questo tempo, possano raccontarci la loro bellezza”. “L’icona biblica che il Papa ci ha consegnato, tratta dagli Atti degli apostoli – conclude don Umberto – è particolarmente significativa: prima dell’incontro con Gesù, Paolo credeva di vedere, in realtà era cieco. Poi, attraverso una momentanea cecità, guidato da Cristo, inizia a vedere la verità della propria vita e così può rialzarsi per essere testimone di quell’incontro”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia