“In questa Giornata Mondiale della Pesca, la nostra indignazione per le numerose violazioni dei diritti umani in mare dovrebbe trasformarsi in una nuova forza che induca l’industria della pesca a porre al centro dei suoi interessi il rispetto dei diritti umani e lavorativi dei pescatori”. È l’appello del card. Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale, nel messaggio inviato in occasione della Giornata Mondiale della Pesca, che si celebra domenica prossima, 21 novembre. “Senza pescatori, molte parti del mondo morirebbero di fame”, l’appello di Turkson sulla scorta delle parole del Papa. “Come Chiesa cattolica, riconosciamo alcuni miglioramenti nelle condizioni umane e lavorative dei pescatori”, scrive il cardinale, ma “ci sono ancora troppe violazioni dei diritti umani in mare”, la denuncia: “Ancora una volta, ci appelliamo alle organizzazioni internazionali, ai governi, alle società civili, ai diversi attori della filiera della pesca e alle Ong affinché uniscano le loro forze per fermarle!”. “I problemi che affliggono il settore della pesca sono interconnessi”, sostiene Turkson: “Se non concentriamo la nostra attenzione su questi continui abusi e violazioni in mare e non lavoriamo insieme per creare un’industria della pesca in cui i diritti umani e lavorativi dei pescatori siano garantiti e sostenuti, potrebbe diventare più difficile sradicarli e il costo umano ed economico sarebbe molto alto per l’industria”. “Con più di 24.000 morti in un anno, possiamo definire l’industria della pesca mortale”, il grido d’allarme del porporato: “Poco o niente viene offerto come compensazione alle famiglie e ai parenti dei defunti; spesso essi non hanno neanche la consolazione di una tomba su cui pregare e deporre un fiore, perché i corpi vengono prontamente seppelliti in mare. L’età media della flotta mondiale della pesca industriale supera i 20 anni e dovrebbe essere fonte di grande preoccupazione per i proprietari e i governi, soprattutto per quanto riguarda la questione della sicurezza”.