“Dante è patrimonio dell’umanità intera. Rappresenta uno dei grandi contributi che l’Italia ha offerto alla crescita spirituale e morale dell’intero genere umano”. Lo si legge nell’editoriale del numero monografico di Munera 3 “La cultura italiana a 700 anni da Dante”, appena uscito per celebrare i settecento anni dalla nascita di Dante Alighieri. “La terra dell’umanesimo non ha esaurito la sua missione – continua l’editoriale -. Perché oggi di umanesimo c’è più che mai bisogno: laddove nel mondo si negano i diritti umani, l’uguaglianza, la libertà e la dignità dell’umano in nome di teorie scientifiche ed economiche, o di tecnologie, che sacrificano tutto al valore unico dell’efficienza e del profitto”. Il dossier si apre con il saggio “La Commedia: un’opera per noi” di Pierantonio Frare dove, ricorda l’autore, Dante mostra che non ci si salva da soli ma affidandosi ad altri e che la parola ha il potere di salvare o dannare. Segue il saggio di Vincenzo Schirripa, dedicato alla scuola (a cui è chiesto di custodire e trasmettere una tradizione culturale) ma anche al valore del Dante “pop” che lo associa a personaggi del fumetto come Topolino e che sfida l’intelligenza a rivolgere sguardi diversi sul mondo. Dante tra il XX e il XXI secolo è il tema trattato dal filosofo Riccardo Saccenti. I due economisti Luigino Bruni e Paolo Santori propongono una lettura che avvicina Dante e Tommaso d’Aquino nell’interpretazione dell’economia e del commercio, sempre alla luce dell’etica e della pubblica felicità. Sul sito della rivista altre informazioni sul nuovo numero.