Terra Santa: Patton (Custode), “sei anni per tornare ai pellegrinaggi pre-pandemia. Corridoi Covid-free anche per i pellegrini”

(Foto: AFP/SIR)

(Da Gerusalemme) “Realisticamente credo che, per i pellegrinaggi, ci vorranno complessivamente sei anni per ritornare ai livelli del pre-Covid”: è la previsione fatta dal Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, che a Gerusalemme ha incontrato una delegazione della Diomira Travel, guidata dalla titolare Adriana Sigilli, composta da sacerdoti e referenti per i pellegrinaggi di alcune parrocchie e diocesi lombarde, come Piacenza e Milano, in questi giorni in Terra Santa per progettare la ripresa dei viaggi. “Abbiamo davanti un tempo di ripartenza – ha detto il Custode – durante il quale siamo chiamati anche a riscoprire il reale significato del pellegrinaggio che va distinto dalla esperienza turistica. Un passaggio necessario che ci permette di conoscere e di amare sempre di più la Terra Santa”. Padre Patton ha anche ribadito l’importanza del pellegrinaggio come “strumento di aiuto spirituale e materiale per i cristiani locali molti dei quali lavorano nel settore del turismo religioso. In questi due anni circa di pandemia – ha spiegato – la popolazione locale, così come i frati, si è ritrovata priva di entrate. I santuari, vuoti di pellegrini, hanno dovuto comunque fare fronte alle spese di gestione (consumi, manutenzioni, personale). A Betlemme tantissime famiglie hanno perso lo stipendio. Chi ha potuto è andato avanti con i risparmi ma adesso anche questi stanno finendo. Come Custodia cerchiamo di dare tutta l’assistenza possibile lasciando aperte le scuole, pagando i docenti, fornendo dotazioni tecnologiche agli studenti più poveri per consentire loro di seguire la didattica a distanza. Tutto questo mentre nei santuari i frati della Custodia continuano a pregare per tutta l’umanità e per la fine del Covid-19”. “Dentro il disastro della pandemia – ha sottolineato padre Patton – abbiamo visto germogliare anche semi di bene. A Giaffa, per esempio, i cristiani locali hanno dato vita a una vera e propria gara di solidarietà per aiutare i migranti durante il lockdown. A Gerusalemme oltre 100 famiglie hanno contribuito ad un fondo parrocchiale per sostenere i più bisognosi”. Ancor più significativo, per il Custode, è stato il fatto che “sia in Palestina che in Israele è stata permessa l’assistenza ai malati di Covid arrivando anche a garantire loro una morte dignitosa. Morire senza parenti, senza assistenza religiosa è inaccettabile. Qui, a differenza di altre nazioni, non è accaduto”. Tornando ai pellegrinaggi padre Patton ha accolto con soddisfazione la proposta della titolare della Diomira travel di creare, anche per i pellegrinaggi, dei “corridoi Covid free” perché, ha concluso “oggi Betlemme e la Terra Santa hanno bisogno dei pellegrini, li attendono con ansia. Andiamo verso il Natale e spero che questo rappresenti per tutti una boccata di ossigeno”.

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