Pnrr: “Con i Bambini”, “2 italiani su 3 investirebbero su sicurezza scuole”. Pallucchi (Forum Terzo Settore), “sanare disuguaglianze”

A pagare il prezzo degli effetti a lungo termine dell’emergenza Coronavirus saranno i più piccoli: ne sono convinti oggi i due terzi degli italiani, secondo l’indagine realizzata dall’Istituto Demopolis per l’impresa sociale “Con i Bambini” sulla povertà educativa, in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre. Se alto si profila il costo evolutivo imposto ai minori dal Covid-19, è proprio questo il momento in cui restituire centralità, rilevanza sociale e pieno impegno istituzionale ai più piccoli, alla scuola, alla comunità che deve garantirne lo sviluppo.
Si tratta, in prima battuta, di risarcire le fragilità che si sono acuite con la pandemia. “Per il 68% degli intervistati, nell’ultimo anno, a seguito dell’emergenza Covid-19, le disuguaglianze tra i minori in Italia sono aumentate. Solo un quarto di italiani non individua variazioni rispetto al pieno della pandemia, al novembre 2020”.
E innanzi alle grandi potenzialità connesse allo sviluppo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), gli italiani dettano priorità d’investimento che puntino proprio a contrastare la povertà educativa minorile, risarcendo le fragilità e le disuguaglianze acuite dalla pandemia. “Per compensare i danni generazionali che rendono i bambini meno equipaggiati ancora più disuguali e vulnerabili, circa 2 italiani su 3 investirebbero sulla sicurezza e la funzionalità delle strutture scolastiche (66%), su asili nido e scuole per l’infanzia (65%), sull’implementazione del tempo pieno e delle attività extrascolastiche nelle realtà maggiormente caratterizzate da povertà materiale ed educativa (64%). 6 su 10 mirerebbero al recupero di bambini e adolescenti con particolari problemi di fragilità”.
Il 53% punterebbe sulla democratizzazione delle opportunità, migliorando la conoscenza e l’accesso dei minori alle possibilità di crescita e sviluppo presenti sul territorio. In questo contesto di priorità, appena il 27% investirebbe sul rafforzamento delle competenze digitali dei minori.
Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore, osserva: “I dati contenuti in questo rapporto ci aiutano a costruire una mappa degli ambiti sui quali bisogna investire con maggiore urgenza. Come Terzo Settore chiediamo che le ingenti risorse del Pnrr a disposizione del nostro Paese vengano utilizzate anche per sanare le emerge e le diseguaglianze tra minori, che rappresentano un grande freno al loro benessere. Il Terzo Settore continua a svolgere un ruolo sempre più determinate, come dimostra l’indagine, in sinergia con la scuola, nella tenuta della coesione e dell’offerta educativa”.

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