Anglicani: arcivescovo Welby a Sinodo Chiesa d’Inghilterra, “considereremo riforme e cambiamenti che ci aiutino a concentrare le risorse dove sono più necessarie”

L’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e quello di York Stephen Cottrell, i più importanti nella gerarchia della “Chiesa di Inghilterra”, sono intervenuti al Sinodo. Le tre camere che lo compongono, vescovi, pastori e laici, vengono rinnovate ogni cinque anni e questo Sinodo, scelto qualche settimana fa, dovrà affrontare, durante il suo mandato, la questione della benedizione e del matrimonio delle unioni omosessuali. “Siamo passati dal rappresentare il 20% della popolazione, nel 1851, a poco meno del 2% di oggi”, ha detto il primate anglicano Justin Welby, ricordando la sfida della sopravvivenza che la Chiesa di Stato inglese si trova ad affrontare. “Si parla di declino e ci si dimentica dell’energia che ci spinge a continuare ogni giorno. Considereremo riforme e cambiamenti che ci aiutino a concentrare le risorse dove sono più necessarie e a garantire sostegno dovunque vi siano segni della benedizione dello Spirito Santo”.
“La nostra visione e la nostra strategia sono una visione e strategia per la crescita. Non vogliamo limitarci a gestire, con dignità, il nostro declino. Vogliamo mettere Cristo al centro delle nostre discussioni”.
Il Sinodo ha anche deciso, ieri, di votare per consentire alle diocesi più ricche di condividere le loro risorse con quelle più povere, una strategia che non è stata possibile, fino ad oggi.
Oggi, giornata conclusiva, al Sinodo verrà chiesto di approvare una mozione che chiede al governo di ridurre il divario tra ricchi e poveri.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori