Durerà due giorni, martedì 16 novembre e mercoledì 17, il Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra che si riunisce in presenza, per la prima volta dall’inizio della pandemia, e che è stato rinnovato come succede ogni cinque anni. L’organo che guida la chiesa di stato inglese sarà inaugurato con una funzione nella Westminster Abbey, la famosa abbazia a due passi dal parlamento di Londra. Assente, per motivi di salute, la Regina Elisabetta che ha sempre partecipato alle inaugurazioni dei nuovi Sinodi. A rappresentarla sarà il figlio, il principe Edoardo. Alla funzione inaugurale predicherà l’arcivescovo Angaelos, responsabile della Chiesa copto-ortodossa a Londra. In agenda vi è un dibattito sulla disparità tra diocesi con maggiori e minori risorse durante il quale si parlerà della possibilità, per le diocesi più ricche, di usare il loro patrimonio e anche gli edifici storici per aiutare quelle più povere e anche di un appello da lanciare al governo britannico perché faccia di più per aiutare chi si trova in gravi difficoltà economiche. Durante la sessione del mattino di mercoledì parleranno gli arcivescovi di Canterbury, Justin Welby, e quello di York, Stephen Cottrell, i più importanti nella gerarchia della Chiesa d’Inghilterra. Il 60% di vescovi, pastori e laici che compongono il sinodo, sono appena stati eletti durante un processo che ha visto un numero record di candidati, 956, per le camere di pastori e laici.