Cuba: vescovi, “fondamentale attuare i necessari cambiamenti, tanto desiderati. Coinvolgere tutti in un progetto nazionale”

(Foto: Conferenza episcopale cubana)

“Esortiamo ancora una volta tutti a non lesinare sforzi affinché siano lastricate le vie della comprensione, della riconciliazione e della pace; in modo tale che le varie proposte sul destino presente e futuro del nostro Paese, trovino uno spazio saggezza, tolleranza e armonia, e si stabilisca un dialogo armonioso e civile in cui le migliori soluzioni ai problemi che ci riguardano possano essere trovate”. È l’invito che arriva dalla Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba (Cocc), che hanno diffuso un messaggio al Paese, attraversato negli ultimi mesi da una grave crisi economica e sociale, tensioni e aneliti di libertà, al termine della propria assemblea plenaria. “È fondamentale – si legge nel messaggio – attuare i necessari cambiamenti, tanto desiderati, che favoriscano una vita dignitosa e felice per tutti i figli di questa nostra terra”.
Scrivono i vescovi: “Nelle ultime settimane abbiamo assistito all’aumento di un clima di tensione tra di noi e di scontro che non fa bene né giova a nessuno. Per questo vogliamo fraternamente condividere con voi alcune considerazioni che scaturiscono dal nostro cuore di cubani e pastori del Popolo di Dio”. In particolare, “ogni persona merita stima e riconoscimento della propria dignità, per la propria condizione di essere umano e figlio di Dio, di essere cittadino libero, soggetto di diritti e doveri. Di conseguenza, ogni cubano dovrebbe poter esprimere e condividere liberamente e con rispetto le proprie opinioni personali, i propri pensieri o le proprie convinzioni, anche quando differiscono dalla maggioranza”.
Inoltre, secondo la Cocc, “qualsiasi atto di violenza tra di noi, fisico, verbale o psicologico, ferisce gravemente l’anima della nazione cubana e contribuisce ancor di più al dolore, alla sofferenza e alla tristezza delle nostre famiglie. Un’anima ferita non è in condizione di costruire un futuro di speranza. La violenza contraddice la volontà di Dio”.
Proseguono i vescovi: “Riteniamo che sia sempre più urgente coinvolgere i cubani in un progetto nazionale che coinvolga e motivi tutti; che tenga conto delle differenze, senza esclusioni o marginalizzazioni. Crediamo che sia necessario mettere in atto meccanismi dove, senza timore di intimidazioni e rappresaglie, tutti possano essere ascoltati e si incanala l’insoddisfazione di fronte alle dure realtà quotidiane che travolgono tanti, soprattutto i più impoveriti e vulnerabili”.
La Cocc ha anche provveduto a rinnovare la propria presidenza. Presidente è il confermato mons. Emilio Aranguren Echeverría, vescovo di Holguín; vicepresidente mons. Arturo González Amador, vescovo di Santa Clara; segretario generale mons. Juan de Dios Hernández Ruiz, vescovo di Pinar del Río. Completano il Comitato permanente il card. Juan de la Caridad García Rodríguez, arcivescovo dell’Avana, e mons. Juan Gabriel Díaz Ruiz, vescovo di Ciego de Ávila.

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