Dall’ecologia integrale della Laudato si’ alla fraternità, filo conduttore della Fratelli tutti, passando per il Sinodo e la Settimana sociale di Taranto. Molteplici i temi affrontati ieri sera a Milano (Auditorium San Fedele di Milano), con una tavola rotonda dal titolo “La migliore politica. Come alcune associazioni e movimenti rileggono la Fratelli tutti”. All’incontro, organizzato dalla diocesi ambrosiana hanno preso parte Julian Carron, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale di Azione Cattolica, Emiliano Manfredonia, presidente nazionale Acli.
L’incontro è stato introdotto da mons. Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura e l’azione sociale, il quale ha osservato: “Oggi si denuncia l’assenza del mondo cattolico dalla politica, ma se ne chiede la presenza su grandi temi come il fine vita e si sente il bisogno anche di un pensiero cristiano dentro il governo del mondo”.
Sollecitati dal moderatore, don Walter Magnoni, i tre responsabili associativi hanno svolto interventi sulle encicliche sociali, sul rapporto chiesa-mondo, sull’impegno delle aggregazioni laicali. “L’enciclica è stato un dono straordinario, specie in questo momento di pandemia, perché ci ha offerto parole per capire meglio ciò che abbiamo vissuto”, ha detto Notarstefano. Carrón ha a sua volta affermato: “Cielle ha accolto la Fratelli tutti all’interno di un percorso educativo”. La questione “è chiedersi cosa ci renda fratelli. Non è scontato nemmeno per noi cristiani essere fratelli. Il metodo per vincere i nostri schemi è il Vangelo, sentirci uno in Cristo”. Manfredonia ha osservato: “Lo sguardo della Fratelli tutti rivolto alla realtà odierna è impietoso: impietoso sulla politica marketing, su una comunicazione che informa su tutto, ma rende indifferenti. Lo sviluppo tecnico-economico, che punta solo sulla crescita continua, è spesso costruito su persone che muoiono, perché considerate degli scarti. Il cristiano non può essere indifferente”.
Il ruolo dei giovani nella Chiesa, la presenza dei credenti nello spazio pubblico, la responsabilità per la cura del creato sono alcuni degli argomenti tornati più volte. Assieme al Sinodo. “È una grande opportunità – ha detto Notarstefano – per recuperare il senso dell’essere Chiesa in cammino” e “portare la vita di ogni giorno nel cammino della Chiesa”. “Un’occasione di conversione pastorale ed ecumenica”, secondo Carron, e per “riconoscersi e lavorare e camminare insieme”, ha aggiunto Manfredonia.