Si è conclusa ieri, a Vienna, l’assemblea plenaria autunnale della Conferenza episcopale austriaca (Öbk). Il presidente, mons. Franz Lackner, arcivescovo di Salisburgo, con il segretario, don Peter Shipka, e il protavoce Paul Wuthe, hanno presentato oggi i risultati dei lavori ai giornalisti durante una conferenza stampa a Vienna. Molti i punti affrontati, dalla prossima visita “ad Limina apostolorum” in Vaticano, dal 29 novembre al 4 dicembre prossimi, alla discussione nazionale sulla legislazione sul suicidio assistito: si afferma che il disegno di legge si spinge troppo oltre e per molti versi disattende le prescrizioni della Corte costituzionale. La Öbk avverte che la proposta di regolamento sul suicidio assistito non sarà in grado di prevenire efficacemente l’atteso abuso e influenza sulle persone vulnerabili. Nello specifico, i vescovi criticano, tra l’altro, il fatto che l’assistenza psicologica al suicidio è invariabilmente impunita. La capacità decisionale del suicidio non è sempre valutata da uno psichiatra o da uno psicologo. Con la presente bozza, però, lo strumento della morte si ridurrà a un mero “ordine di acquisto in farmacia”. Ai sensi del diritto penale, è consentita qualsiasi altra forma di favoreggiamento di qualsiasi tipo di suicidio subito dopo la seconda giustificazione medica. Ad esempio, sarebbe penalmente consentito per l’assistente “consegnare un’arma da fuoco alla persona disposta al suicidio immediatamente dopo la seconda spiegazione medica, in modo che possa uccidersi sul posto”.
Altro tema in evidenza quello della protezione del clima: “I risultati del summit sul clima non sono ancora stati definiti, ma è già chiaro che sono necessari passi ancora più decisi per – come richiesto da Papa Francesco e dai rappresentanti delle religioni mondiali – arrivare a zero emissioni nette di anidride carbonica il più rapidamente possibile”.