“Tutti noi ricordiamo il 2020 come un anno di cambiamento. Un cambiamento determinato dalla pandemia e che continua a essere creato dal cambiamento climatico. Oggi siamo impegnati nella ricerca delle soluzioni per gestire questi cambiamenti, che non possono essere individuate da soli. Per questo motivo la presidenza italiana del G20 ha mobilitato la comunità internazionale riguardo la protezione del patrimonio culturale e la promozione della diversità culturale, invitando a Roma i ministri della Cultura G20 all’insegna del motto ‘La cultura unisce il mondo’. Il risultato è stato un documento storico: la Dichiarazione di Roma del Ministri della Cultura G20, un appello comune a meglio integrare la cultura in seno alle economie nazionali, a mettere la cultura al centro di una crescita sostenibile e armoniosa”.
Così il ministro della Cultura Dario Franceschini, nell’indirizzo di saluto che ha aperto i lavori della conferenza “International Cultural Heritage, Adaptation and Resilience: from Rome to Glasgow” nel contesto della Cop26 di Glasgow.
“I ministri della Cultura G20 – ha aggiunto il ministro – hanno sottolineato la necessità di rendere gli strumenti culturali un sostegno all’azione climatica e allo sviluppo sostenibile. I musei e le altre istituzioni culturali possono avere un ruolo straordinario nel diffondere maggiore consapevolezza sul cambiamento climatico. La tecnologia è poi al servizio del controllo degli effetti del cambiamento climatico sui siti culturali”. “L’Italia – ha concluso il ministro – ha colto l’opportunità offerta dai fondi del programma Next Generation per dar vita al Centro nazionale per la tutela del patrimonio culturale dai disastri naturali o provocati dall’uomo”.