Cercare gli anticorpi nel sangue per capire se una persona sia protetta ed eventualmente possa posticipare la terza dose “non ha senso perché non conosciamo il cosiddetto ‘correlato di protezione’, ossia il valore al di sopra del quale siamo protetti e al di sotto no”. Lo spiega in un’intervista al Sir Patrizia Laurenti, direttore dell’unità di Igiene ospedaliera e responsabile del Centro di vaccinazione del Policlinico Gemelli di Roma. Questo test, ribadisce, “non è un criterio per decidere un eventuale rinvio della terza dose che deve essere comunque somministrata dopo sei mesi dalla seconda. Né può essere un indicatore, in un discorso più generale, dell’efficacia della campagna vaccinale il cui obiettivo, come è noto, non è l’eradicazione della malattia, bensì il suo controllo, ossia la riduzione al minimo dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi. E i numeri ci dicono che la campagna vaccinale sta funzionando”.
Oltre agli under 12, rimangono ancora diversi milioni di adulti non vaccinati, tra irriducibili no-vax ed esitanti. “Con gli ‘irriducibili’ sono disarmata perché non parliamo la stessa lingua: è difficile cercare di dialogare con chi sostiene tesi spesso irrazionali e prive di qualsiasi evidenza scientifica – dice l’esperta -. Alcuni inoltre hanno un approccio verbale così violento che ho dovuto intensificare la richiesta di controllo da parte della vigilanza. Credo invece di avere ancora qualche possibilità con gli esitanti”. Sono 500 quelli che hanno chiesto la vaccinazione nelle ultime tre settimane: “Persone che sono venute da noi, con le quali abbiamo parlato rispondendo alle loro domande e ai loro dubbi. Certo, abbiamo dovuto dedicare del tempo, ma alla fine siamo riusciti a vaccinarli”.
E sull’ipotesi di protrarre lo stato d’emergenza fino al 31 marzo 2022: “Sarebbe una proroga molto opportuna perché ci permetterebbe di superare l’inverno, il momento più a rischio, di mantenere ancora le misure in in vigore e di potenziare, come dicevo all’inizio, le risorse umane necessarie”. “Se continueremo a vaccinare spingendo anche con la terza dose e con l’immunizzazione dei bambini, e se le istituzioni ci supporteranno con le risorse umane, credo che dopo questo rush finale potremo guardare alla prossima primavera con molta fiducia”, conclude Laurenti.