Università di Parma: il Cip collabora al Master di 1° livello “Sport e Inclusione – Gestione e Innovazione nella Disabilità”

(foto Comitato Italiano Paralimpico)

Il Dipartimento di medicina e chirurgia dell’Università di Parma, in collaborazione con il Cip, Comitato italiano Paralimpico, ha istituito per l’anno accademico 2021/2022 il Master di 1° livello “Sport e Inclusione – Gestione e Innovazione nella Disabilità”. Il Master, che inizierà l’ultimo fine settimana di gennaio 2022 ed avrà la durata di 240 ore, si inserisce nelle proposte di formazione post-laurea, guardando al mondo della disabilità, ponendosi come obiettivo la formazione di figure professionali con competenze e nozioni necessarie ad un approccio globale alla disabilità. “Alle competenze dell’Accademia, proprie dei docenti dei corsi di laurea delle scienze motorie e del Dipartimento di medicina chirurgia, abbiamo unito quelle del Comitato italiano paralimpico – l’ente nazionale di riferimento su sport e disabilità- e quelle di alcune realtà associative, che sono un’eccellenza nel nostro Paese per quanto riguarda la tematica dell’inclusione e dell’attività motoria di base”, le parole del presidente Prisco Mirandola, riportate sul sito del Cip, “la rilevanza dei temi trattati nel Master ha suscitato una grande l’attenzione nel territorio di Parma: numerosi Enti e Società hanno voluto contribuire all’attivazione del Master, permettendo l’istituzione di borse di studio a parziale copertura dei costi di iscrizione”. “Siamo felici e onorati di poter dare il nostro contributo alla realizzazione di questo importante percorso formativo promosso dall’Università di Parma che ha il merito di offrire strumenti culturali indispensabili per conoscere meglio il vasto e complesso mondo della disabilità”, le parole di Luca Pancalli, presidente del Cip, che attraverso questo Master si pone l’obiettivo di far comprendere le potenzialità dello sport come benessere personale ma, soprattutto, come mezzo di inclusione e di integrazione, “nello sport non esistono differenze, poiché ciascun individuo è chiamato a porsi degli obiettivi e a confrontarsi con i propri limiti, qualunque essi siano. Una perfetta metafora della società che vorremmo, ossia fortemente orientata verso le pari opportunità, dove non esistono diritti particolari per persone particolari ma diritti di cittadinanza uguali per tutti tali da consentire a ciascun individuo di poter esprimere al meglio le proprie potenzialità”.

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