Fare attenzioni alle “false speranze” e non pensare che “il lavoro sia finito”. “Ci sono ancora due settimane di negoziazioni” e “c’è ancora molta strada da fare ma va detto che sono cautamente ottimista”. Con queste parole il premier britannico Boris Johnson ha concluso in conferenza stampa la due giorni di lavoro dei leader mondiali, riuniti a Glasgow per la Conferenza Onu sul clima. Johnson ha paragonato il risultato parziale emerso dai due giorni di vertice a “un pareggio” calcistico tra “l’umanità e il climate change” strappato “nei tempi supplementari”, sottolineando anche come la partita di Glasgow non sia finita e la palla sia ora “ai negoziatori” incaricati di proseguire nelle trattative nei prossimi giorni della conferenza, che continuerà fino alla prossima settimana. Nel suo intervento alla stampa, il premier britannico ha elencato i punti positivi emersi nel vertice: l’impegno preso anche dall’India per decarbonizzare gran parte del loro sistema energetico; la presenza di donatori privati entrati in campo nella lotta al surriscaldamento del pianeta nell’ambito della conferenza Onu Cop26; ma soprattutto l’obiettivo di erogare 100 mld di dollari l’anno ai Paesi più vulnerabili per favorirne la transizione verde. Obiettivo che verrà raggiunto “nel 2023, ma spingiamo per raggiungerlo prima, nel 2022. Un grande impegno è arrivato dal Giappone, ma servono ulteriori azioni da altri Paesi” per raggiungerlo. “Manterremo la pressione”. Il premier ha detto chiaramente che se non si agisce contro il cambiamento climatico, “sarà la catastrofe economica, non solo ambientale” e che “il solo modo per sistemare questa cosa è ridurre le emissioni di anidride carbonica”. “Il cambiamento climatico – ha aggiunto – non è una questione politica. Per decine di milioni di persone, nel mondo, è una questione di vita o di morte”. Per questo ai negoziatori che da domani iniziano “la partita” sul climate change, il premier britannico dice di “andare avanti, non tornare indietro”. “Il mio messaggio ai negoziatori è molto semplice: i leader mondiali hanno lasciato o stanno lasciando la Cop ma quello che dico a voi è che gli occhi del mondo, gli occhi dei popoli del mondo, gli occhi del governo britannico e dei governi del mondo, sono su di voi”. Le promesse fatte in questi due giorni “devono essere seguite dalle azioni”, avvertendo che il governo britannico seguirà i negoziati da vicino per essere sicuro che non ci siano arretramenti rispetto a quello che è stato detto.