“Tu che passi, pensa ai tuoi passi e all’ultimo passo”. È questa frase, letta “in un piccolo cimitero a Nord”, che ha ispirato l’omelia del Papa per la Messa per i defunti, presieduta dal Papa al Cimitero Militare Francese di Roma e pronunciata interamente a braccio, come Francesco è solito fare nella solennità del 2 novembre. “La vita è in cammino, noi siamo in cammino, tutti noi se vogliamo fare qualcosa nella vita siamo in cammino, che non è una passeggiata”, ha spiegato il Papa: “Nel cammino noi passiamo davanti a tanti fatti storici, a tante situazioni difficili. ‘Tu che passi, pensa ai tuoi passi e all’ultimo passo’. Tutti avremo un ultimo passo. Qualcuno potrebbe dire: ‘Ma padre, non sia così luttuoso, così tragico’: è la verità. L’importante è che l’ultimo passo ci trovi in cammino, non girando in passeggiata, nel cammino della vita e non in un labirinto senza fine. Essere in cammino perché l’ultimo passo ci trovi camminando”.