(da Taranto) “Imparando sempre meglio ad unire le nostre forze nel prossimo futuro possiamo veramente diventare un popolo in cammino in grado di aiutare il nostro paese nella delicata transizione ecologica, sociale e spirituale verso il bene comune”. Ne è convinto mons. Filippo Santoro, vescovo di Taranto, che ha concluso la 49ma Settimana sociale evidenziando il “filo rosso” che lega la precedente edizione, svoltasi a Cagliari, a quella attuale e ha indicato le piste di lavoro futuro per le diocesi. “Riguardando al percorso che ci ha portato prima a Cagliari e poi a Taranto ci conforta aver scelto il metodo della sinodalità che papa Francesco ci ha indicato per il Sinodo”, ha detto il vescovo: “Ci siamo preparati a questo evento di ottobre con incontri nazionali, uno a Nord, l’altro in Centro Italia e l’altro nel Mezzogiorno, anche in Puglia: a Foggia, sul tema agricoltura e legalità e a Lecce sul tema giovani, lavoro e ambiente, a Bari su annuncio evangelico e transizione ecologica per stilare un insieme organico di proposte che prevedono una transizione ecologica equa che non lasci indietro nessuno e che affronti con decisione l’emergenza climatica. Si è trattato proprio di un cammino di sinodalità: la Chiesa ha bisogno di rinnovarsi dando ascolto a tutti”. “Usciti da qui sarà nostro dovere impegnarci perché le giuste istanze, le proposte, il manifesto dei giovani, trovino piena accoglienza e realizzazione: non abbiamo più tempo!”, l’appello: “Abbiamo visto che possiamo realizzare il mondo diverso che abbiamo troppo a lungo solo immaginato mentre si perpetravano scelte di politica economica e sociale che hanno creato divari profondissimi tra gli uomini e oltraggiato la Terra”.