(da Taranto) “Progeva nasce dai banchi di un corso per la gestione integrata dei rifiuti frequentato dopo la laurea”. Lella Miccolis racconta, con un sorriso, le origini – quasi casuali – di una grande azienda, con sede a Laterza, una delle “buone pratiche” visitate in questi giorni dai partecipanti alla Settimana sociale dei cattolici italiani a Taranto. In realtà il successo dell’impresa, di cui è amministratore unico, che oggi conta una quarantina di dipendenti generando un indotto di notevoli dimensioni, si deve alla determinazione di una donna che racconta come ci fosse, all’inizio, qualche atteggiamento prevenuto. “Noi trasformiamo rifiuti organici in compost, che è un fertilizzante organico”, spiega. “Il territorio aveva bisogno di due cose: un servizio di pubblica utilità che è quello di ritirare i rifiuti e trasformarli in una risorsa; l’altro era quello di produrre qualcosa di utile per il settore dell’economia maggiormente sviluppato da noi, ovvero l’agricoltura”. “All’inizio tutti pensavano che dietro di me ci fosse qualcuno, soci uomini che prendessero le decisioni. Io ho dimostrato il contrario – afferma Miccolis, con grande determinazione – non imponendomi ma proponendomi, che è molto diverso”.
L’imprenditoria femminile ha un valore aggiunto? – le chiediamo. “Non saprei, io mi riconosco solo una caratteristica femminile, che è l’essere multitasking”. L’imprenditrice, moglie e mamma, impegnata anche in altre imprese private e in impegni pubblici, spiega che il concetto di cura, applicato in famiglia, può diventare una risorsa in azienda.
“La Settimana sociale, per Taranto e provincia, è una vetrina unica” per le attività e i “contesti di eccellenza del territorio, che meritano di essere apprezzati”. Parla poi della necessità di creare reti e collaborazioni, di positive “contaminazioni”, perché “questo cambia i punti di vista e il modo di operare”, e così, osserva, “è come se uno più uno non fosse più due, ma fosse tre”.
Progeva, dunque, è un’impresa che si occupa di recupero e trattamento di rifiuti organici provenienti da raccolta differenziata e sottoprodotti di origine animale e vegetale mediante attività di compostaggio industriale. “Le matrici in ingresso vengono sottoposte ad accurati controlli di tipo fisico, chimico, microbiologico e merceologico – spiegano nella sede di Laterza – e lavorate mediante una trasformazione biologica che sfrutta elementi naturali quali l’ossigeno, l’acqua ed i microrganismi accelerando ciò che avviene normalmente in natura al fine di produrre compost di qualità certificata, prezioso fertilizzante organico naturale che l’azienda valorizza e trasforma, previa miscelazione con altri costituenti, integratori e matrici naturali derivanti da altri cicli produttivi, in molteplici categorie merceologiche quali ammendanti e concimi ecologici che trovano impiego in agricoltura biologica e sostenibile, nella paesaggistica e nelle attività di recupero ambientale, oltre che per l’ortoflorovivaismo professionale e terricci per il giardinaggio hobbistico”.
Il compost è una risorsa utile per agricoltura e ambiente: “reintegra la sostanza organica e i principali elementi nutritivi nel terreno, ne migliora la struttura, incrementandone la fertilità e favorendo i processi di immagazzinamento e sequestro del carbonio; salvaguarda inoltre il suolo da fenomeni di desertificazione, erosione, perdita di biodiversità”. L’utilizzo di compost nei terreni agricoli “permette di riportare la sostenibilità al centro delle odierne pratiche agronomiche e compatibilmente con i metodi di coltivazione biologica, consente di portare avanti tecniche di concimazione in grado di ascoltare e rispettare ciò che la natura chiede, favorendone i processi di rigenerazione”.