L’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Maurizio Aloise, ha fatto visita ai detenuti della Casa di reclusione di Corigliano Rossano. “Un incontro carico di emozione, che ha avviato un rapporto di scambio e vicinanza con i fratelli reclusi a cui l’arcivescovo ha assicurato la propria volontà di essere accanto a loro nel cammino rieducativo”, si legge in una nota della diocesi.
Accompagnato dal comandante della Polizia Penitenziaria, Elisabetta Ciambriello, e dal cappellano don Piero Frizzarin, prima di incontrare i detenuti, ha avuto modo di conoscere la realtà delle proposte rieducative della Casa di reclusione, dotata anche di un laboratorio di ceramica e di una falegnameria guidata dal falegname titolare, Carmine Santoro. Da anni, inoltre, è presente un polo universitario. Nel corso della visita l’arcivescovo ha fatto tappa nella sala colloqui nella quale, questa estate, sono stati installati 4 climatizzatori, dono del presule. Infine, l’arcivescovo si è soffermato in preghiera nella cappella del reclusorio. Nella sala teatro, alla presenza della direttrice Maria Luisa Mendicino, ha incontrato i detenuti, che lo hanno ringraziato per il dono dei climatizzatori.
Dai detenuti l’auspicio di avviare un cammino comune – vescovo e detenuti – che accompagni la comunità penitenziaria nei prossimi anni, con la popolazione detenuta che ha chiesto di essere considerata una parrocchia, “come tutte le altre”. Nel corso del dialogo, ascoltando pensieri e sentimenti, l’arcivescovo ha apprezzato la loro volontà di contribuire sempre più a trasformare la casa di pena in una casa di “ri-conversione” dove, attraverso il lavoro, lo studio, la catechesi, le attività culturali, i reclusi possano prepararsi adeguatamente al loro ritorno nella vita di uomini liberi. L’incontro si è concluso con i doni che i detenuti hanno voluto offrire a mons. Aloise: un quadro dipinto nel laboratorio di pittura e vasi provenienti dal loro laboratorio di ceramica.