Le Presidenze e le Segreterie esecutive della Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia (Ceama) e della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam) si sono incontrate il 19 ottobre per ribadire il loro impegno a camminare insieme per l’applicazione del Sinodo per l’Amazzonia nel territorio, a due anni dalla sua celebrazione. Come si legge in una nota pubblicata diffusa dai due organismi. Per il presidente della Ceama, card. Claudio Hummes, “la storia e il futuro della Chiesa sono segnati dal riconoscimento canonico, attraverso la personalità giuridica, che il Papa ha concesso alla Ceama”. Con questo riconoscimento “abbiamo nuove possibilità, un nuovo spirito e una nuova comunione per avanzare nell’applicazione del Sinodo nel territorio”. Ha concluso il porporato: “Se la Chiesa vuole avere un futuro, deve essere una Chiesa sinodale”.
Per Mons. Rafael Cob, vicepresidente della Repam, il riconoscimento canonico della Ceama rafforzerà le Chiese locali dell’Amazzonia e aiuterà ad affrontare la sfida della formazione di nuovi seminaristi e ministeri nell’azione pastorale: “Lo Spirito di Dio ci sta portando in mare con forza e coraggio, perché la nostra Chiesa possa aprire nuove strade di evangelizzazione”.
Padre Alfredo Ferro, segretario esecutivo della Ceama, ha affermato che “stiamo vivendo un momento di grande gioia e speranza nella Chiesa”. Durante l’incontro è stata presentata la struttura proposta per il lavoro congiunto tra Repam, Clar (Confederazione dei religiosi e delle religiose del Continente), Caritas, Celam (Consiglio episcopale latinoamericano), Ceama e Chiese locali. Le proposte saranno presentate per la ratifica al Comitato esecutivo della Repam, che si terrà a novembre, e all’Assemblea plenaria della Ceama, a dicembre. Ciò che si auspica è che, a partire da uno spirito di comunione, le identità, le missioni e le competenze di ciascuno siano integrate, attraverso lo sviluppo dei nuclei tematici contenuti nel “Piano di pastorale di tutta la Chiesa in Amazzonia”.
Per mons. Eugenio Coter, vescovo di riferimento per il dialogo con i vescovi della Panamazonia, è fondamentale contare sulla presenza della Repam nel territorio, mentre per il card. Pedro Barreto, presidente della Repam, “sia Ceama che Repam hanno due caratteristiche nuove: una è la presenza della prima Conferenza ecclesiale che si occupa di uno specifico bioma o regione”. La seconda è l’articolazione dei confini dei nove Paesi dell’Amazzonia. Ceama e Repam costituiscono il rapporto di questi due spazi: uno è giuridico-canonico, e l’altro è territoriale”.