Cile: vescovi a un mese dalle elezioni generali, “preoccupati per clima di polarizzazione e aumento della violenza”

(Foto Conferenza episcopale italiana)

Vivere il processo elettorale in pace e nella concordia tra cittadini. È l’appello che, a un mese dalle elezioni generali (presidenziali, parlamentari e regionali) arriva dalla Conferenza episcopale cilena (Cech), attraverso una nota firmata dal Comitato permanente. I vescovi esprimono la propria preoccupazione per l’attuale momento politico e sociale in Cile, ricordando che la Chiesa è sempre stata strettamente legata al futuro del Paese, con la sua parola e la sua azione in favore della pace, offrendo una riflessione che contribuisce a trovare vie di comprensione e armonia. “Siamo preoccupati per l’attuale clima di belligeranza e polarizzazione nella vita politica, soprattutto nella campagna presidenziale. Questa dovrebbe essere un’occasione per confrontare idee, progetti e programmi sul presente e sul futuro del Paese, in un esercizio che infonde speranza, senso di appartenenza e impegno per il bene comune; invece diventa spesso teatro di squalifiche e sterili contese, generando distanza, incertezza e disagio in molti cileni”. Il rischio è di creare “fratture non rimarginabili”, tanto più che la campagna elettorale si svolge in uno scenario sociale di crescente violenza: “Gli omicidi e altre azioni criminali sono aumentati ultimamente. Il traffico di droga e la criminalità occupano ampi settori e spazi nelle nostre città. La legittima protesta politica diventa spesso distruttiva, a causa dell’azione di alcuni gruppi”, lamentano i vescovi. Diversi di tali atti di violenza continuano, tra l’altro, a riguardare edifici religiosi, o sedi diocesane, com’è avvenuto tre giorni fa a Talca.

I vescovi cileni invitano a “rivedere seriamente il nostro modo di vivere insieme”, aggiungendo che “dobbiamo fermare la violenza e imparare a dialogare come fratelli, tutti abitanti dello stesso Paese e della stessa casa comune e, quindi, depositari di un destino che appartiene a tutti in uguale misura”. La nota affronta anche il problema della crescente emergenza economica, con la crescita della povertà durante la pandemia. Una situazione che richiede stabilità e attenzione al bene comune, senza calcoli elettoralistici. “Agiamo con responsabilità”, l’appello della Cech. “Per chi sarà chiamato a governare il Paese nel prossimo periodo, il compito sarà arduo e complesso, a causa del contesto economico e politico in cui viviamo, senza dimenticare la presenza della crisi sanitaria ancora tra noi. In questo momento dobbiamo prestare attenzione alle parole che si dicono e alle iniziative che si intraprendono, per non generare quella polarizzazione che rende più opaco il nostro presente”. Tanto, più che queste elezioni di intersecano con il cammino della Costituente, chiamata a redigere la nuova Carta, in un clima di speranza per il futuro.

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