Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha chiesto oggi al servizio giuridico del Parlamento di intentare una causa contro la Commissione europea per la mancata applicazione del Regolamento sulla condizionalità dello stato di diritto. Il Regolamento, che è stato adottato lo scorso dicembre, permette all’Ue di sospendere i pagamenti provenienti dal bilancio comunitario agli Stati membri in cui lo stato di diritto è minacciato. La lettera del presidente al servizio giuridico del Parlamento arriva dopo il voto che si è tenuto nella commissione Affari giuridici dello stesso Parlamento e che ha suggerito di portare la causa davanti alla Corte di Giustizia. Durante la Conferenza dei presidenti di oggi, la maggioranza dei capigruppo politici ha sostenuto la proposta. “Nella lettera – specifica una nota stampa – si chiarisce che se la Commissione adotterà le misure necessarie, il Parlamento ritirerà la procedura legale”.
“Gli Stati dell’Ue – ha osservato Sassoli – che violano lo stato di diritto non dovrebbero ricevere i fondi comunitari. L’anno scorso il Parlamento ha lottato duramente per la creazione di un meccanismo che garantisca questo principio. Tuttavia, finora la Commissione europea è stata riluttante a metterlo in pratica”. “L’Unione europea è una comunità fondata sui principi della democrazia e dello stato di diritto. Se questi sono minacciati in uno stato membro, l’Ue deve agire per proteggerli. Ho quindi chiesto ai nostri servizi legali di preparare una causa contro la Commissione per garantire che le regole dell’Ue siano applicate correttamente”.