Al 31 dicembre 2019, il 10,0% delle istituzioni non profit era rappresentato da organizzazioni di volontariato (36.4374 in valore assoluto), il 5,4% da associazioni di promozione sociale, il 4,5% da imprese sociali e il 3,8% da Onlus. Lo rende noto oggi l’Istat diffondendo i dati su “Struttura e profili del settore non profit” per l’anno 2019. “Nonostante tali variazioni – spiega l’Istituto nazionale di statistica –, la distribuzione per attività economica permane sostanzialmente stabile, con il settore della cultura, sport e ricreazione che raccoglie quasi due terzi delle unità, seguito da quelli dell’assistenza sociale e protezione civile (9,3%), delle relazioni sindacali (6,4%), della religione (4,8%), dell’istruzione e ricerca (3,9%) e
della sanità (3,5%)”.
Stando ai dati diffusi, il peso delle forme organizzative muta significativamente considerando i dipendenti impiegati: le imprese sociali occupano oltre la meta dei dipendenti (53,8%), seguono le altre istituzioni non profit (31,9%), le Onlus (9,6%), le organizzazioni di volontariato (3,2%) e le associazioni di promozione sociale (1,4%). La media dei dipendenti per istituzione è pari a 28 tra le imprese sociali e a 6 tra le Onlus mentre scende all’unità tra le altre forme organizzative. Nel complesso l’85,6% delle istituzioni non profit opera senza dipendenti, con le eccezioni dei settori dello sviluppo economico e coesione sociale e dell’istruzione e ricerca in cui tale quota scende rispettivamente al 30,2% e al 42,4%.
Relativamente ai settori, quello dello sport nel 2019 rappresentava il 33,1% delle istituzioni non profit; seguivano i settori delle attività culturali e artistiche (16,9%), delle attività ricreative e di socializzazione (13,6%), dell’assistenza sociale e protezione civile (9,5%). Rispetto al 2018, le istituzioni non profit che sono aumentate di più sono quelle attive nei settori della tutela dei diritti e attività politica (+9,3%), delle altre attività (+8,6%), dell’ambiente (+8,2%). Diversamente, si è osservata una lieve flessione delle istituzioni nel settore delle attività sportive (-1,7%).
Infine, nel 2019 sono risultate in crescita le istituzioni non profit beneficiarie del cinque per mille. Erano 61.858 quelle iscritte nell’elenco degli enti destinatari del cinque per mille (17,1% del totale, +2,4% rispetto all’anno precedente). Al momento della dichiarazione dei redditi queste istituzioni hanno raccolto complessivamente oltre 13 milioni di scelte dei contribuenti (+1,9% rispetto al 2018) per un importo totale di 448,3 milioni di euro. Per quanto riguarda la forma organizzativa, le scelte compiute dai contribuenti attraverso il cinque per mille hanno interessato principalmente le Onlus (32,5%) e le organizzazioni di volontariato (26,6%), in misura minore le imprese sociali (3,5%).