“La fame è causa e conseguenza di conflitti. Si stima che il 60% delle persone e l’80% dei bambini che soffrono la fame nel mondo viva in Paesi in cui vi sono conflitti in corso, la maggior parte dei quali è causato da controversie sul cibo, sull’acqua o sulle risorse necessarie per produrli”. È quanto evidenzia oggi Save the Children, in occasione della diffusione del suo nuovo rapporto sulla malnutrizione dei bambini e del lancio della nuova campagna di comunicazione e raccolta fondi “Emergenza fame”, in vista della Giornata mondiale dell’alimentazione. “Dieci delle 13 peggiori crisi alimentari del mondo sono causate da conflitti – denuncia l’organizzazione -. Con l’intensificarsi del conflitto e della fame, i bambini sono sempre i più colpiti. I bambini che vivono in queste aree hanno fino a tre volte in più la probabilità di essere malnutriti rispetto a quelli che vivono in aree più stabili”.
Si legge nel rapporto: “Il conflitto e l’instabilità impediscono il lavoro nei campi, ostacolano la consegna degli aiuti umanitari e costringono le famiglie a fuggire dalle proprie case, dalla propria terra e da tutte le fonti di sostentamento autonomo. Si calcola che attualmente ci siano 82,4 milioni di persone che sono dovute fuggire dalle loro case. Incapaci di trovare lavoro, molte famiglie faticano a permettersi il cibo per i propri figli”.