“Le generazioni future non ci perdoneranno mai se perdiamo l’opportunità di proteggere la nostra casa comune. Abbiamo ereditato un giardino: non dobbiamo lasciare un deserto ai nostri figli”. È quanto si legge nell’Appello firmato oggi in Vaticano da circa 40 leader religiosi in rappresentanza delle principali religioni del mondo, riuniti insieme agli scienziati in occasione dell’incontro “Fede e scienza: verso Cop26”, organizzato dalle Ambasciate di Gran Bretagna e di Italia presso la Santa Sede insieme alla Santa Sede. Queste, nel dettaglio, le principali richieste per invertire la rotta sul clima, come chiesto da Papa Francesco nel messaggio consegnato ai presenti: “Il mondo raggiunga il prima possibile l’azzeramento delle emissioni nette di carbone, per limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5 gradi al di sopra dei livelli preindustriali”; “le Nazioni più ricche e quelle con le maggiori responsabilità” intensifichino “la loro azione per il clima in patria e sostenendo finanziariamente i paesi vulnerabili per adattarsi e affrontare il cambiamento climatico”; i governi con urgenza aumentino “le loro ambizioni e la loro cooperazione internazionale per la transizione verso l’energia pulita e verso pratiche sostenibili di utilizzo del suolo, sistemi alimentari rispettosi dell’ambiente e finanziamenti responsabili”. “Chiediamo alla comunità internazionale riunita in occasione della Cop26 di intraprendere un’azione rapida, responsabile e condivisa per risanare e guarire la nostra casa comune”, l’invito finale del documento, in cui si fa appello “a tutti abitanti del pianeta, perché si uniscano a noi percorso comune”, tramite “un’ azione creativa rispettosa e coraggiosa per il bene della terra, nostra casa comune”. L’incontro proseguirà questo pomeriggio, a porte chiuse, a Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede.