Diocesi: mons. Nostro (Mileto), “la Chiesa di Calabria guadagni una mentalità nuova, riguadagni il pensiero di Dio”

“Spero che il Signore mi preservi dal rischio di pensare che tutto questo sia per me, io sono solo un piccolo strumento nelle mani di Dio. Ma insieme a voi, cari miei sacerdoti e cari fedeli, desidero che la Chiesa di Calabria guadagni una mentalità nuova, riguadagni il pensiero di Dio, la sua capacità di amore materno e paterno”. Lo ha detto sabato pomeriggio mons. Attilio Nostro, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, nella celebrazione eucaristica con la quale è iniziato il suo ministero episcopale nella diocesi calabrese. Prima della messa, in cattedrale, il presule ha incontrato le autorità locali. Prendendo spunto dalla liturgia domenicale, mons. Nostro ha evidenziato come “l’amore dà senso alla vita” e ha ricordato che “tutti noi abbiamo un padre che ci ama, e non per come siamo vestiti, non per le nostre azioni o i nostri meriti, perché lui ci perdona, non perché siamo belli ma perché Dio ci vede belli a prescindere come una mamma che guarda il proprio figlio o figlia: bellissima”. Parlando del suo ministero, mons. Nostro ha sottolineato la sua chiamata ad “amare i preti, i diaconi, i catechisti, le famiglie, i poveri” come cifra del giudizio di Dio. Altrimenti – ha chiosato – “significherà che sono stato fuori dal cuore di Dio”. “Noi sacerdoti – ha concluso – siamo le sentinelle del mattino, i messaggeri di lieto annuncio. Che la Chiesa sia ambasciatrice. Di un bellissimo annuncio, che Dio è amore e. Ci insegna ad amare e ci fa diventare amore”.

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