“L’arte, con la sua creatività, provvidenzialmente non si ferma. Continua a fornirci e a donarci opere, interpretazioni, emozioni. Le istituzioni, realmente collegate con la società e la vita del Paese, hanno il compito – e vorrei aggiungere il dovere – di riconoscerle, di accoglierle. Questo è il senso dell’operazione ‘Quirinale Contemporaneo’. Questo adeguamento, questa integrazione del patrimonio del Quirinale è stato realizzato attraverso questa iniziativa, in questi tre anni”. Lo ha affermato oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’inaugurazione dell’edizione 2020-2021 della mostra “Quirinale Contemporaneo”.
Dopo aver ricordato che il Quirinale è “insieme, un simbolo dell’Italia, della Repubblica e un luogo dinamico in cui si svolge un’intensa attività di carattere istituzionale e anche di rapporti con la società”, il Capo dello Stato, ha sottolineato “il grande valore storico del Palazzo e del patrimonio artistico che contiene, patrimonio di arte, di arredi. Un patrimonio di grande rilievo, importante che, peraltro, si limitava a contenere le espressioni di arte e di arredi dell’epoca pontificia e dei settantacinque anni in cui il Palazzo è stato residenza della monarchia”. “Erano assenti le espressioni artistiche dei settantacinque anni della Repubblica, di questi primi settantacinque anni della Repubblica”, ha proseguito, spiegando che “è apparso necessario quindi, e anche doveroso, adeguare la configurazione del Quirinale, integrando il suo patrimonio artistico e di arredi con espressioni dell’arte contemporanea, del design contemporaneo”. “Nel catalogo che raccoglie, in maniera straordinariamente efficace, le immagini di questo nuovo aspetto, di questo nuovo ambito di patrimonio culturale del Quirinale – ha concluso –, è stato scritto che questa operazione è stata fatta con il rispetto della storia del Palazzo. Perché è stata fatta sulla base di una positiva integrazione, ambiente per ambiente, di opere d’arte antiche e di opere contemporanee, di oggetti di arredamento antichi e di arredi contemporanei, nel rispetto della storia passata e della storia presente del Quirinale”.